La risposta del patronato è corretta. Il trattamento in oggetto è applicabile infatti solo ai lavoratori e lavoratrici dipendenti del settore privato. Trattandosi di una contribuente nell'ex inpdap la lettrice deve valutare piuttosto la possibilità di accedere alla pensione per infermità permanente che incida sulle mansioni lavorative assegnate. Accertata questa condizione (requisito medico legale effettuato dalla Commissione Inps) l'amministrazione deve tentare di collocare il lavoratore in un'altra mansione dello stesso livello, anche retributivo. Se non viene trovata un'altra mansione idonea il lavoratore viene collocato a riposo e pensionato a prescindere dall'età purché esistano i requisiti contributivi: 14 anni, 11 mesi e 16 giorni. Si rammenta, comunque, che la signora può fare domanda per il riconoscimento della maggiorazione contributiva di cui all'articolo 80, co. 3 della legge n. 388/2000 e cioè 2 mesi di incremento dell'anzianità per ogni anno di lavoro svolto in condizione di invalidità superiore al 74% entro un massimo di cinque anni.
Pensione di invalidità, nel pubblico impiego i requisiti sono diversi
Sono una dipendente pubblica ed ho una invalidità riconosciuta al 100%. Ho chiesto circa la possibilità di avvalermi della pensione di vecchiaia di invalidità all'età di 61 anni tramite il mio patronato ma mi è stato detto che questo trattamento spetta solo ai lavoratori del settore privato. Per noi del pubblico impiego esiste qualcosa di simile?