Pensioni, i vantaggi della totalizzazione dopo la riforma Fornero

Martedì, 05 Marzo 2013

Ricordo che oltre all'assicurazione generale obbligatoria (Ago) è possibile cumulare i periodi contributivi anche delle forme sostitutive, esclusive ed esonerative dell'Ago (come ad esempio il Fondo Elettrici, Telefonici, gli iscritti all'ex Inpdap), i periodi gestiti dalle Casse privatizzate dei liberi professionisti nonché gli iscritti alla gestione separata dell'Inps (non totalizzabile quando l'istituto era disciplinato dall'articolo 71 della legge 388/2000). Possono altresì totalizzare gli iscritti al Fondo di previdenza del clero e dei ministri del culto delle confessioni religiose diverse dalla cattolica. Pertanto, la totalizzazione può essere usata sia dai lavoratori dipendenti sia dagli autonomi (artigiani, commercianti, coltivatori diretti, coloni e mezzadri).

Misura dell'assegno -  Per il calcolo della misura dell'importo è consigliabile rivolgersi ad un patronato. In generale la totalizzazione comporta quasi sempre un effetto negativo: le quota di pensioni vengono calcolate con il sistema contributivo con una decurtazione che può raggiungere anche il 30-35%.  Tuttavia, il Ministero del lavoro, con propria direttiva del marzo 2006, ha precisato che, in  ottemperanza al principio generale di salvaguardia dei diritti acquisiti, qualora il lavoratore abbia già  raggiunto, in una gestione degli enti previdenziali pubblici, il requisito per il diritto autonomo a pensione,  tale pro-quota viene calcolato con il sistema di calcolo previsto da quella gestione (retributivo o misto).  


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