Riforma Fornero: abolite le finestre per il comparto scuola

Martedì, 17 Aprile 2012

Scusate, insegnante del 1952 con 38 anni e 6 mesi di servizio effettivo al 31 dic 2011, come tanti altri colleghi mi sono vista sparire sotto agli occhi la pensione da un giorno all'altro (con la nuova legge del 7 dic 2011, valida già dal 1 gennaio 2012). Vorrei sapere quando finalmente potrò andare in pensione, se posso riscattare gli anni di laurea per raggiungere i 40 di anziabità al 31 dicembre 2011, se secondo voi è giusto che una persona che non vive alla giornata ma normalmente si organizza la vita almeno per il futuro prossimo e l'anno successivo, così all'improvviso si veda stravolgere la vita da una legge elaborata in quello che crediamo essere ancora uno Stato di diritto. Inoltre volevo sapere se esiste un'altra legge per i pensionati della scuola che contraddicendo quella della Fornero, invece stabilisce che tali lavoratori avendo iniziato l'anno scolastico e di servizio il 1 sett 2011 dovrebbero aver già maturato il diritto alla pensione raggiungendo i requisiti al 31 agosto 2012 (e non potendo interrompere l'anno scolastico ormai iniziato); ancora: ma il diritto alla gradualità , che corrisponde poi al rispetto per i progetti di vita delle persone, non è stabilito dalla nostra Costituzione e/o dalla normativa europea/internazionale? grazie per la pazienza,
Annunziata

Per accedere alla pensione anticipata deve attendere almeno la maturazione di 41 anni e 6 mesi di contributi. Sarà dunque possibile accedere alla pensione non prima di gennaio/febbraio 2015 con spostamento della decorrenza a settembre 2015 per i lavoratori del comparto scuola ( a seguito dell'abolizione della finestra). Non esistono eccezioni a tale disciplina se non la possibilità di usufruire del regime sperimentale donna optando per il sistema di calcolo totalmente contributivo. In tal caso ci sarebbe una penalizzazione nell'importo pensionistico dovuta proprio al diverso sistema di calcolo.

Gli anni di laurea possono essere riscattati secondo le regole generali ottenendo anche un anticipo sull'ingresso alla pensione ma ciò non comporta l'esclusione dalla nuova disciplina.

 

Ogni riforma pensionistica riapre il problema della compatibilità con la Costituzione in quanto tocca inevitabilmente i diritti e le speranze di centinaia di migliaia di lavoratori. Se così non fosse la Riforma non avrebbe ragione di essere fatta. Non sono un particolare difensore della Riforma Fornero né è mia intenzione dilungarmi troppo sul punto, ma i principi fondamentali della Costituzione non impediscono al legislatore di intervenire, anche con elementi peggiorativi, sul sistema pensionistico qualora vi siano, come precisato piu' volte dalla Corte Costituzionale, particolari necessità ed urgenze e l'intervento sia condotto in modo non arbitrario. La gradualità dell'intervento è, come si intuisce, un concetto astratto non facilmente sindacabile che viene tanto piu' compresso quanto maggiore è l'”emergenza”.

 

Un Cordiale Saluto

 

 

 

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