Allarme terrorismo: Alfano, Italia e Roma sono nel mirino dell'Isis

Mercoledì, 10 Settembre 2014
- Roma, 9 set. - L'Italia, e Roma, nel mirino dell'Is, anche se al momento non ci sono "evidenze investigative" su progetti diretti riguardanti il nostro Paese. E dunque la guardia deve restare alta, rafforzando le armi legislative in fatto di terrorismo. Lo ha detto il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, nel corso di una informativa urgente alla Camera. Il titolare del Viminale ha sottolineato che l'Italia "non occupa un posto secondario" tra gli obiettivi del terrorismo internazionale, e lo stesso puo' dirsi di Roma, "culla della cristianita'". A preoccupare, ovvero meritevoli di particolare attenzione, devono essere i cosiddetti "lupi solitari", "perseguendo le condotte basate su pulsioni individualiste che rappresentano pur sempre un pericolo da neutralizzare". Alfano ha anche rilevato che il terrorismo internazionale di matrice religiosa "veste anche abiti europei, insospettabile tra gli insospettabili", rappresentando "una sfida senza precedenti alla sicurezza" perche' "siamo di fronte a "un'organizzazione che ha ambizioni, soldi e uomini pronti a combattere che nessuna ha mai avuto prima". Al momento non ci sono segnali di rischio per l'Italia, ma "la guardia resta alta", "non bisogna minimizzare". Quindi esigenza di "massima vigilanza per interpretare ogni segnale premonitore", ha aggiunto il ministro dell'Interno. Precisando che e' "alta" l'attenzione rivolta agli enti di aggregazione religiosa: 514 associazioni e 396 luoghi di culto, e le 4 moscheee di Roma, Milano, Colle Val d'Elsa e Ravenna. Il ministro ha anche detto che non sono stati segnalati rischi dell'arrivo di esponenti di Isis tra gli immigrati, e pero' "non si sottovaluta nulla, non si puo' escludere la possibilita'". Alfano ha anche fornito stime sulla consistenza in uomini dell'organizzazione Isis: tra i 10mila e i 100mila uomini. "La maggior parte dei volontari stranieri In Siria e Iraq proviene dai Paesi circostanti - ha detto Alfano -, una parte sono ceceni". E quanto alla presenza di molti occidentali nelle fila dell'Isis, "le stime sono oscillanti, e' difficile avere notizie certe", ha precisato il titolare del Viminale. Riferendo comunque che sono 48 le persone transitate dall'Italia per recarsi in Siria. Di queste, solo 2 sono di nazionalita' italiana, uno dei quali Giuliano Del Nevo, morto ad Aleppo nel giugno 2013, mentre l'altro e' un marocchino naturalizzato italiano. Sempre su questo fronte, da registrare che Forza Italia ha annunciato la presentazione di una proposta di legge per l'istituzione di una commissione bicamerale permanente di inchiesta sul fenomeno del terrorismo internazionale e sulle sue basi e connessioni in Italia', sul modello dell'antimafia. "La ragione e' pratica e simbolica", ha spiegato Renato Brunetta, capogruppo di Fi alla Camera, intervenendo in aula dopo l'informativa urgente di Alfano. "Conoscere per meglio deliberare. Ma anche conoscere per comunicare l'allarme, per tenere desta una attenzione che invece in Italia e' colpevolmente scemata", ha aggiunto. E se per Renato Schifani, del Nuovo Centrodestra, quella di Alfano "e' stata una relazione precisa, esauriente e chiara nell'indicare il grado di pericolosita' della minaccia islamica rappresentata dall'Isis e sulle possibili ripercussioni per il nostro Paese", il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, su facebook ha commentato l'informativa del ministro dell'Interno scrivendo "Alfano ammette che l'Italia e' uno degli obiettivi dei terroristi islamici. Bene, bravo, bis. Allora sospendi Mare Nostrum, oppure dimettiti!!!". .

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