Aticolo 18: Poletti, mediazione o pronti al decreto

Domenica, 21 Settembre 2014
- Roma, 15 set. - "La legge delega non e' un provvedimento blindato. Sarebbe assai strano che il governo non accettasse modifiche dal Parlamento a cui chiede una delega legislativa. Certo le eventuali modifiche non dovranno stravolgere l'impianto della delega presentata dal governo ed avere il consenso della maggioranza". Lo sostiene il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, intervistato da Repubblica. Secondo Poletti Renzi "e' stato molto chiaro: se i tempi di approvazione della delega dovessero dilatarsi il governo e' pronto a ricor rere al decreto". I voti di Forza Italia? "Ogni partito ha la facolta' di scegliere come comportarsi. Il governo si confronta con la sua maggioranza. I voti in piu' che dovessero arrivare fanno piacere se servono a fare cose buone". Alle Cgil che chiede di smetterla con gli insulti, risponde: "Sottoscrivo totalmente questa dichiarazione. Gli insulti non servono mai e sono d'accordo che serva un confronto". "Non abbiamo certo un atteggiamento pregiudiziale nei confronti ella Cgil e di nessun altro - aggiunge - Mi pare pero' che la discussione sia un po' sopra le righe: non credo che si possa paragonare Renzi a Margaret Thatcher: noi vogliamo estendere i diritti e le tutele, non abrogarli". Sull'ipotesi che un'abrogazione dell'articolo 18 possa dare impulso all'occupazione Poletti precisa: "Solo un impianto ideologico puo' far pensare che tutto dipenda dall'articolo 18, nel bene e nel male. Sicuramente toglierebbe un alibi che non raramente viene sollevato dal mondo delle imprese. Ma questo non vuol dire che produca automaticamente effetti sull'occupazione. Una situazione di maggiore certezza favorisce gli investimenti". .

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