Consulta-Csm: Grillo grida al 'biscotto' e alla 'combine' e chiede nomi nuovi

Giovedì, 18 Settembre 2014

- Roma, 18 set. - "Noi in questa combine non c'entriamo". 'Combine', all'inglese. 'Biscotto', se preferite l'italiano. Insomma, una partita truccata. Beppe Grillo liquida cosi' la questione Consulta-Csm e dal suo blog lancia due messaggi: una critica, l'ennesima, a Giorgio Napolitano, e la conferma che di fronte al ticket Violante-Bruno "M5S questi non li vota". "O ci sono candidati all'altezza delle istituzioni, o il M5S non si sporchera' le mani", e' il segnale che arriva da Grillo. "Il Capo dello Stato si pone alcuni 'gravi interrogativi' che evidentemente non si era posto in passato sullo stravolgimento del Senato e sul patto sulle riforme costituzionali fatto con un pregiudicato a porte chiuse. Ma, come e' giusto che sia, ognuno si pone gli interrogativi che vuole e li pesa alla bisogna", e' il post he apre oggi il blog di Grillo.

"Ora - riprende - e' evidente che i candidati Bruno e Violante questo Parlamento che pur essendo stato votato da una legge incostituzionale, nessun grave interrogativo su questo punto, Presidente?, non li vuole votare. Se il Parlamento e' ancora sovrano e non una foglia di fico presidenziale, bisogna, caro Presidente, che lei semplicemente ne prenda atto. In particolare, per il M5S 'l'importante questione del CSM su cui lei desidera richiamare l'attenzione' che, fuor di burocratese in sostanza vuol dire 'o mangiate questa minestra o saltate dalla finestra', in cui la minestra, rancida, sono Bruno e Violante, non vuol dire nulla". "Se poi i nomi fanno parte del Patto del Nazareno, la rogna se la grattino Renzie, insieme ai parlamentari che gli hanno voltato le spalle, e Berlusconi, che in Forza Italia conta ormai come il due di picche a briscola, ed eventualmente Napolitano". Segue l'integrale della dichiarazione del Capo dello Stato diffusa ieri dal Quirinale.

"I parlamentari, mai come in questi dieci giorni, stanno guadagnando soldi immeritatamente. Dieci giorni cosi' sono un furto di stipendio". E' la severa considerazione di Luigi Di Maio. "Stamattina - prosegue sempre su Facebook il vicepresidente M5S della Camera - presiedero' l'ennesima seduta del Parlamento in seduta comune. Renzi e Berlusconi non riescono ad eleggere Violante alla Corte Costituzionale, per questo hanno pensato bene di bloccare i lavori delle aule da 10 giorni. Capisco che per loro e' importante: manderanno i loro sodali a decidere della legge elettorale o delle Procure in tutta Italia, a 10.000 euro al mese per 7 anni! Un 'win for life' - ironizza - che si deve vincere a tutti i costi, anche passando sulla pelle dei cittadini, che hanno Camera e Senato bloccate per un capriccio". Tornando alle sedute a raffica per l'elezione dei giudici costituzionali e dei 'laici' Csm, Di Maio ricorda che "i nostri capigruppo hanno richiesto che queste sedute per spartirsi le poltrone se le facessero di notte. Noi vogliamo occuparci dei problemi del Paese".

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