Csm-Consulta: 'rivolta' dei senatori FI, Berlusconi irritato

Giovedì, 11 Settembre 2014

- Roma, 11 set. - La telefonata ai capigruppo di FI arriva di primo mattino. Silvio Berlusconi comunica che bisogna convergere tutti su Antonio Catricala', il candidato vicino a Gianni Letta ma sponsorizzato dallo stesso Cavaliere. La decisione presa ieri di votare scheda bianca non era solo il segnale dei malpancisti azzurri che non gradiscono l'intrusione di campo dell'ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio: serviva anche a 'monitorare' il Pd, anche se il via libera a Luciano Violante non e' arrivato affatto a cuor leggero.

Ma l'accordo sul ticket per la Consulta l'ex premier, giurano i fedelissimi, era intenzionato a mantenerlo. Tuttavia Berlusconi non aveva fatto i conti con la rivolta dei senatori e, dice qualcuno tra gli azzurri, della lobby degli avvocati. Anche Nicolo' Ghedini, infatti, sosteneva la candidatura di Donato Bruno. Alla fine per il presidente della Commissione Affari costituzionali del Senato sono arrivati 120 voti. "Anche voi avete i vostri 101...", e' la battuta che esponenti del Pd rivolgevano ai forzisti.

La 'resistenza' degli azzurri di palazzo Madama non e' stata accolta bene a villa San Martino. Secondo quanto riferiscono i fedelissimi del Cavaliere Berlusconi e' irritato per "una operazione" non 'autorizzata'. Non avete considerato le conseguenze del vostro gesto, non posso permettere che una minoranza mi imponga il candidato, e' stato lo sfogo a caldo dell'ex premier. Per alcuni azzurri vicini al Cavaliere di mezzo c'e' anche lo zampino della minoranza Pd: mancano all'appello, infatti, e' il ragionamento dei vertici di FI, pallottoliere alla mano, circa 200 voti, non sono solo di Forza Italia. Fatto sta che Verdini e Letta per tutta la giornata hanno tenuto i contatti tra Arcore e palazzo Chigi.

Ci ho messo la faccia e un gruppetto di parlamentari mi fa questo scherzo?, e' il ragionamento dell'ex presidente del Consiglio. Berlusconi per tutto il pomeriggio ha promesso la linea dura contro i 'frondisti': se mai FI e Pd dovessero concordare un altro candidato al posto di Catricala', questo non potra' essere Bruno, cosi' lo hanno fatto fuori. Una tesi che, pero', andra' verificata lunedi' pomeriggio. Perche' anche tra i vertici azzurri c'e' chi sussurra che Berlusconi possa arrivare a piu' miti consigli. E cosi' il nome di Bruno non esce affatto dai 'radar'. Anzi. In ogni caso il 'telegramma' inviato ad Arcore e' chiaro e, spiega un 'big' di FI, puo' essere valido anche per i prossimi passaggi parlamentari.

Dopo aver dato il via libera a palazzo Madama alla riforma costituzionale, molti senatori non sono piu' disposti a 'pigiare' solo il bottone. Il timore, al di la' del cortocircuito odierno, e' che quanto successo possa avere ripercussioni per il futuro. Cosi' - e' l'allarme del Cavaliere - si crea un precedente gravissimo e si da' l'idea che ogni volta che qualcuno non e' contento delle decisioni prese dai verici puo' cercare di cambiarle. A rischio, quindi, ci sarebbe lo stesso patto del Nazareno, i 'frondisti' potrebbero tornare a sentirsi proprio sulle riforme. "Il problema ce l'ha Forza Italia - dicono da Largo del Nazareno -, e' chiaro che fino a quando non risolvono lo scontro interno Violante non puo' passare. Noi pero' insistiamo su di lui".

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