Con l'approvazione definitiva del Decreto Casa il bonus mobili torna libero. A favore del decreto hanno votato 277 deputati della maggioranza, 92 i no di M5S e Sel, mentre Fi e Fdi non hanno partecipato al voto. La novità più importante riguarda la semplificazione relativa al bonus mobili. La scadenza per lo sgravio è fissata alla fine di quest'anno, ma la norma consente di recuperare, entro i massimali consentiti, anche le spese sostenute a partire dal 6 giugno 2013. La detrazione Irpef del 50% per l'acquisto di arredi viene liberata da quei vincoli introdotti con la legge di stabilità 2014; in particolare lo sconto non sarà più legato all'ammontare della ristrutturazione e potrà, eventualmente, anche superarlo.
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A seguito delle modifiche appare utile avere ben chiara la disciplina che regola la fruizione dello sconto. Per prima cosa è necessario che sia in corso una ristrutturazione edilizia, per la quale siano state chieste detrazioni. Coloro che ne fruiscono potranno richiedere anche lo sconto del 50% per le ulteriori spese, documentate e sostenute appunto dal 6 giugno 2013 al 31 dicembre 2014, per l'acquisto di mobili, grandi elettrodomestici, come frigoriferi e lavatrici, in classe non inferiore alla A+ e forni di classe A. Per la ristrutturazione resta fermo il limite massimo di spesa di 96mila euro; mentre per il bonus mobili il tetto massimo di spesa, ancora in vigore, è di 10mila euro (in questa somma potranno essere conteggiate anche le spese di trasporto e montaggio). Si ricorda anche che il mobilio acquistato deve essere utilizzato per arredare l'immobile i cui è avvenuta la ristrutturazione.
Il bonus dovrà essere applicato su più dichiarazioni dei redditi, ripartendolo in dieci quote annuali di pari importo e suddividendolo, eventualmente, tra tutti gli aventi diritto, laddove ci siano più proprietari.