La tutela previdenziale per i lavoratori fragili del settore privato è riconosciuta dal 1° gennaio 2022 al 31 marzo 2022, termine ultimo dello stato di emergenza. Con il messaggio n. 1126 dell’11 marzo 2022 l’INPS recepisce quanto stabilito dalla Legge di conversione al D.L. n. 221/2021.

In sede di conversione, infatti, il Legislatore ha, da una parte, fatto slittare al 31 marzo il precedente termine del 28 febbraio previsto dal Decreto relativo allo svolgimento della prestazione lavorativa in modalità agile per i lavoratori con patologie croniche. Dall’altra, ha di nuovo equiparato tutto il periodo di loro assenza dal servizio al ricovero ospedaliero, in caso di impossibilità di impiego dello smart working, con conseguente diritto alla tutela per la malattia.

Proroga smart working e copertura assicurativa al 31 marzo

Il Decreto Festività (D. L. n. 221/2021), infatti, nella sua formulazione originaria non aveva riconfermato per i fragili la copertura oltre il 31 dicembre 2021 (e nemmeno la quarantena equiparata a malattia per il resto dei lavoratori), ma solo lo smart working (fino al 28 febbraio). La legge di conversione n. 11/2022 ha cambiato le carte in tavola: proroga del lavoro agile fino al 31 marzo 2022 e copertura assicurativa dal 1° gennaio al 31 marzo. Per l’equiparazione della quarantena/isolamento fiduciario con sorveglianza attiva a malattia, invece, non è prevista alcuna proroga e il termine rimane fissato al 31 dicembre 2021.

In buona sostanza, l’Istituto torna sui suoi passi e modifica parzialmente quanto illustrato nel messaggio 679/2022 riconoscendo le indennità di malattia per i fragili che non possono lavorare in modalità agile dal 1° gennaio al 31 marzo 2022. Lavoratori fragili che, tra l’altro, sono quelli individuati dal Decreto Interministeriale del 4 febbraio 2022 del Ministro della Salute, adottato di concerto con i Ministri del Lavoro e della Pubblica amministrazione (qui i dettagli).

Oneri

Gli oneri a carico dell'INPS, dal 1° gennaio 2022 fino al 31 marzo 2022, connessi con le tutele previdenziali, così rinnovate, sono finanziati dallo Stato nel limite massimo di spesa indicato in norma (16,4 milioni di euro), dando priorità agli eventi cronologicamente anteriori.

Documenti: Messaggio Inps 1126/2022