Giustizia, giro di vite del governo sui magistrati che sbagliano

Lunedì, 04 Agosto 2014
- Roma, 4 ago. - Arriva la stretta del Governo sulla responsabilita' civile delle toghe: non ci sara', come gia' annunciato dal Guardasigilli Andrea Orlando, alcuna azione diretta sul magistrato, ma verra' ampliata l'area di intervento, includendo le ipotesi di "violazione manifesta delle norme applicate" e di "manifesto errore nella rilevazione dei fatti e delle prove". Eliminate, poi, le "limitazioni" previste nell'attuale legge "che di fatto - osserva il ministero della Giustizia - finiscono per impedire l'accesso a questo tipo di rimedio". Obiettivo della riforma, dunque, "rendere effettivo" lo strumento della responsabilita' civile, come chiesto anche dall'Europa: via, dunque, il cosiddetto 'filtro', superando "ogni ostacolo frapposto all'azione di rivalsa", dello Stato nei confronti del magistrato. Giro di vite, quindi, proprio sulla rivalsa, che diverra' obbligatoria quando la violazione risulti essere stata determinata da "negligenza inescusabile", con l'innalzamento della soglia di azione, da un terzo (limite attuale) fino alla meta' dell'annualita' dello stipendio del magistrato. Verranno infine rafforzati i rapporti tra responsabilita' civile - che sara' estesa anche alle toghe onorarie - e disciplinare. I giudici popolari resteranno responsabili nei soli casi di dolo. Via Arenula, nella scheda pubblicata on-line, sottolinea che un "corretto funzionamento della responsabilita' civile dei magistrati costituisce un fondamentale strumento per la tutela dei cittadini ed un necessario corollario all'indipendenza ed all'autonomia della magistratura", ma il meccanismo previsto dall'attuale legge Vassalli, adottato dopo il referendum del 1987, "ha funzionato in modo assolutamente limitato", perche', "pur condivisibile nell'impianto, prevede una serie di limitazioni per il ricorrente che, di fatto, finiscono per impedire l'accesso a questo tipo di rimedio e rendono poi aleatoria la concreta rivalsa sul magistrato ritenuto eventualmente responsabile. Si tratta, quindi, d'intervenire per rendere effettivo questo strumento". L'Anm, approvando l'esclusione dell'azione diretta "che avrebbe presentato profili di incostituzionalita' e ci avrebbe messo fuori dall'Europa", chiede pero' di fare "attenzione" all'eliminazione del 'filtro' "poiche' - sottolinea il leader del sindacato delle toghe, Rodolfo Sabelli - vi e' il rischio molto elevato di cause strumentali messe in atto solo per reazione a una decisione sgradita del giudice".

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