Governo congela stipendi P. a. I sindacati, 4800 euro in meno

Mercoledì, 03 Settembre 2014
- Roma, 3 set. - I contratti per gli statali saranno bloccati anche nel 2015. L'annuncio, gia' anticipato quest'estate ma mai confermato direttamente dal governo, arriva dal ministro della Pubblica amministrazione, Marianna Madia che ammette apertamente che le risorse per il rinnovo dei contratti della P.a. non ci sono. La notizia scatena la reazione dei sindacati, che parlano di "attacco al lavoro", preparano la mobilitazione e quantificano in 4.800 euro la perdita dei salari dei lavoratori del settore pubblico. "In questa situazione di crisi l'alleanza e' prima di tutto con chi ha piu' bisogno - dice Madia - quindi confermiamo gli 80 euro. Ma in questo momento - aggiunge - le risorse per sbloccare i contratti non ci sono perche' l'Italia e' ancora in una situazione di difficolta' economica". Il congelamento del rinnovo, spiega Madia, "dovrebbe essere di un anno" e sara' messo nero su bianco nella legge di Stabilita'. "I contratti sono stati bloccati all'inizio della crisi, quindi credo che tutti, governo e parti sociali, dobbiamo lavorare" per questo, aggiunge. Ma il sindacato insorge. Se il blocco dei contratti della pubblica amministrazione sara' esteso anche al 2015, complessivamente i lavoratori dipendenti avranno perso 4.800 euro, dice il responsabile del dipartimento settori pubblici della Cgil, Michele Gentile, secondo cui "la riforma della pubblica amministrazione del governo si caratterizza sempre di piu' per essere un attacco al mondo del lavoro". Secondo i calcoli della Cgil, il blocco per il 2015 vale circa 600 euro in meno in busta paga ai dipendenti pubblici, che sommati ai 4.200 euro di mancati aumenti registrati fino ad oggi diventano complessivamente 4.800 euro. "Aspettiamo di vedere la legge di Stabilita' - aggiunge Gentile - ma le indicazioni che arrivano dal ministro Madia sono chiaramente una penalizzazione molto forte per oltre 3 milioni di dipendenti pubblici". "Se il Governo Renzi pensa davvero di umiliare ulteriormente i dipendenti pubblici, sottoponendoli a continui rimandi sul proprio futuro e contrapponendo il loro diritto al contratto all'interesse generale, la nostra risposta non potra' essere che la mobilitazione", aggiunge Rossana Dettori, segretaria generale dell'Fp-Cgil. "Senza un passo indietro del Governo, senza certezze sulla riapertura della contrattazione nel pubblico impiego - conclude la segretaria generale - torneremo nelle piazze". Il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, chiede al governo di "togliere i soldi agli enti locali, alle Regioni, ai Comuni e alle aziende mucipalizzate, non ai dipendenti statali. Stiamo ancora aspettando inziative di spending review", aggiunge. .

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