Lavoro: Poletti, dato disoccupazione coda della lunga crisi

Venerdì, 29 Agosto 2014
- Roma, 29 ago. - "I dati diffusi dall'Istat evidenziano come l'andamento del lavoro segua quello altalenante dell'economia. Dopo l'incremento complessivo di circa 100.000 occupati registrati nei mesi di maggio e giugno, a luglio gli occupati calano di 35.000 unita'". Questo il commento del ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, al dato sulla disoccupazione diffusi oggi dall'Istituto di statistica. Secondo Poletti "Sono gli effetti negativi della coda di una lunga crisi dalla quale il Paese sta faticosamente uscendo, cui si sono aggiunte le turbolenze internazionali che stanno pesando sull'economia di tutti i grandi paesi europei. E' un dato positivo l'aumento del tasso di occupazione giovanile, che a luglio cresce dello 0,6% rispetto al mese precedente". Poletti, commentando anche il dato fornito dall'Isfol sulle attivazioni di nuovi contratti nel secondo trimestre, aggiunge che "i dati dell'Isfol sulle attivazioni di nuovi contratti di lavoro nel secondo trimestre dell'anno evidenziano una crescita del 3,1% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente e dello 0,7% rispetto al primo trimestre dell'anno in corso. Ma l'elemento piu' significativo e' che l'aumento su base tendenziale trova la sua componente piu' forte in un aumento del 16,1% dei contratti di apprendistato, con una decisa inversione della tendenza alla diminuzione iniziata con il varo del Testo Unico sull'apprendistato nell'aprile del 2012". "Accanto all'aumento del 3,9% dei contratti a termine, e' poi di particolare rilievo l'incremento dell'1,4% dei contratti a tempo indeterminato, la prima variazione positiva dopo due anni (rispetto al primo trimestre dell'anno, la crescita e' del 3,1%). Da questi dati si puo' ricavare una prima indicazione positiva sulle misure contenute nel decreto lavoro. La semplificazione delle norme sull'apprendistato ha evidentemente favorito un aumento del ricorso a questa tipologia contrattuale particolarmente importante per l'inserimento dei giovani nel mondo del lavoro; quella delle norme per il contratto a termine ha prodotto un moderato aumento dell'utilizzo di questo contratto, senza pero' provocare ripercussioni sul contratto a tempo indeterminato che, al contrario, cresce per la prima volta dopo due anni. Confidiamo che queste tendenze si possano confermare e consolidare nei prossimi mesi. Questo quadro - conclude - ci conferma l'urgenza di proseguire sulla strada delle riforme che abbiamo intrapreso". .

Lascia un commento

Assicurati di inserire (*) le informazioni necessarie ove indicato.
Codice HTML non è permesso.

© 2022 Digit Italia Srl - Partita IVA/C.f. 12640411000. Tutti i diritti riservati