Lavoro

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La bozza del decreto attuativo sulla cassa integrazione conferma lo stop definitivo ai sussidi in deroga entro il 2016. Andrà via anche l'indennità di mobilità. Le integrazioni salariali potranno durare sino a 24 mesi (36 per le aziende strategiche).
Ai fini del calcolo della durata della Naspi non possono essere computati i periodi contributivi che hanno già dato luogo ad erogazione delle precedenti prestazioni di disoccupazione.
Le misure sono contenute nel decreto attuativo del Jobs Act che sarà licenziato questa settimana in via ufficiale dal Governo.
I datori di lavoro che stabilizzano contratti a tempo indeterminato potranno cumulare lo sgravio contributivo con la garanzia giovani.
Diritto d'opzione per gli ispettori, salario accessorio e turn-over. Il Governo recepisce le richieste di modifica dai sindacati sullo schema di decreto istitutivo dell'Agenzia unica per le ispezioni, ora rinominata Ispettorato nazionale.
Gli sgravi contributivi triennali introdotti dalla legge di stabilità, nè il Jobs Act hanno aiutato a far decrescere la disoccupazione giovanile che resta a livelli preoccupanti

Kamsin Nel 2014 la disoccupazione raggiunge il massimo storico; infatti dall'inizio delle raccolte statistiche (1977) non era mai stato toccato un livello così alto. Tra il 2008 e il 2014 il numero di disoccupati ''è pressoché raddoppiato, passando da poco meno di 1,7 milioni a circa 3,2 milioni''. A certificare i ''nuovi picchi'' toccati dalla disoccupazione in Italia è Bankitalia, nella sua relazione annuale. Il tasso è arrivato al 12,7% nel complesso della popolazione e al 42,7% tra i giovani con meno di 25 anni.

Tra il 2008 e il 2011, sostiene Via nazionale, l'aumento delle persone in cerca di lavoro ''è stato leggermente più contenuto della perdita di posti di lavoro: rispettivamente, circa 400.000 e oltre 500.000 unità. In quel periodo la minore offerta di lavoro, legata all'uscita dal mercato dei lavoratori 'scoraggiati', ''aveva contenuto il tasso di disoccupazione'', che era salito all'8,4%, dal minimo storico del 6,1% raggiunto nel 2007.

Tra il 2011 e il 2014, invece, a fronte di una perdita di altri 300.000 posti di lavoro, le persone in cerca di impiego sono aumentate di oltre un milione. Tra i giovani il tasso di attività è rimasto stabile al 27,1% grazie alla maggiore partecipazione all'istruzione secondaria e terziaria, che rimanda l'ingresso nel mercato. Tuttavia ''il peggioramento delle condizioni finanziarie delle famiglie e l'aumento delle rette di iscrizione hanno scoraggiato le immatricolazioni e indotto gli studenti già iscritti a ridurre i tempi di completamento dei corsi di studio''.

La quota dei giovani che non lavora né cerca un impiego è scesa all'11,9%, rimanendo però al di sopra dei livelli che si registravano prima del 2008. Inoltre il numero dei disoccupati di lunga durata è aumentato del 14,8%, passando dal 45,2% del 2008 al 60% delle persone in cerca di lavoro. Bankitalia rileva che il prolungamento della durata media della disoccupazione ''ha interessato, in modo pressoché omogeneo, tutti i profili professionali''.

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