Napolitano-Renzi, avanti, sprint su economia con occhio a Ue

Giovedì, 14 Agosto 2014

- Roma, 13 ago. - Il caldo estivo durante la settimana di ferragosto non ha fermato il premier Matteo Renzi, che ha trascorso una giornata ricca di impegni e conclusasi con l'incontro con il capo dello Stato Giorgio Napolitano.

Il Presidente della Repubblica ha ricevuto questa sera a Castelporziano il presidente del Consiglio dei Ministri con il quale ha avuto un ampio scambio di vedute sul programma di attivita' di governo e sulla situazione internazionale.

Un colloquio lungo, all'ombra dei pini secolari e delle palme (una volta il Padrone di casa si lascio' sfuggire di avere un vero e proprio debole, per quelle palme) di Castelporziano. Il clima e' estivo, ma si respira un'aria che sa gia' di settembre. Il mese in cui riprende l'attivita' politica, in cui spesso ci si deve concentrare sulle ristrettezze del presente rispetto alle fughe mentali di mezza estate.

Giorgio Napolitano e Matteo Renzi parlano fitto fitto, andando ben oltre il tempo che si erano dati all'inizio. "Un ampio scambio di vedute sul programma di attivita' di governo e sulla situazione internazionale" recita la nota del Quirinale al termine dell'incontro. L'intesa tra i due viene rinsaldata. Il Capo dello Stato ribadisce il suo sostegno alle iniziative del governo. Come, del resto, potrebbe essere altrimenti? Il premier ha portato a casa il risultato della prima lettura, in Senato, della revisione costituzionale. Innegabilmente, un passo nella direzione indicata dal Presidente della Repubblica fin dal giorno successivo alla sua rielezione. Si trattera', adesso, di tenere la barra dritta in occasione dei restanti passaggi parlamentari: almeno tre, sempre che la Camera - cosa possibile - non decida di ritoccare il testo licenziato da Palazzo Madama.

Ma ora si tratta di mettere mano all'altro grande dossier affidato a Renzi il giorno del giuramento: l'economia. E presidente e premier concordano sul fatto che si debba procedere con uno sprint autunnale, per bloccare i timori di quanti guardano con occhio preoccupato i conti italiani. E' chiaro, anche qui, che i campanelli d'allarme sono suonati in piu' di un'occasione, durante questo mese d'agosto: i dati Istat, gli avvertimenti di Moody's. Il premier ha portato al Capo dello Stato il resoconto del lavoro di questi giorni. Innanzitutto il colloquio avuto con il presidente della Bce Mario Draghi. "L'Italia non e' osservato speciale, non e' cosi'" assicura all'indomani del faccia a faccia. Sia a Draghi che a Napolitano il premier ha ribadito il suo impegno per le riforme attese da osservatori e mercati: giustizia civile e lavoro in primis, poi fisco e infrastrutture. Per questo prima di incontrare il presidente della Bce e il Capo dello Stato Renzi ha fatto un giro di consultazioni con i ministri che stanno lavorando a questi dossier.

E oggi, proprio prima di Ferragosto, ha ricevuto il Guardasigilli Andrea Orlando per un confronto sui temi della riforma della giustizia che approdera' in consiglio dei ministri il 29 agosto, insieme allo SbloccaItalia. Renzi ha anche anticipato che la delega sul lavoro comprendera' anche la riforma dello statuto dei lavoratori e in cantiere ci sono anche interventi infrastrutturali. Il Quirinale, a riguardo, intende rispettare fino in fondo le differenti prerogative assegnate dalla Costituzione. Pero' e' difficile immaginare che non possa esistere una forma di bon ton istituzionale che preveda un minimo di informazione che da Palazzo Chigi parta alla volta del Colle. Anche perche', se Renzi ha tutto il diritto e tutta l'intenzione di gestire in prima persona i rapporti con l'Europa (a partire anche dal vertice sulle nomine previsto per il 30 di questo mese), e' altrettanto vero che il premier potra' trovare in Napolitano un grande esperto di faccende comunitarie pronto, all'occorrenza, a metterlo in condizione di far valere al meglio le sue istanze.

Napolitano sa bene come muoversi nei meandri dei palazzi di Bruxelles, e sa anche che in Europa val piu' un cucchiaino di miele che una libbra di fiele. Non e' un caso che Renzi, prima di varcare il cancello della residenza estiva del Presidente della Repubblica, si sia recato a consulto appunto con Draghi. L'Ue non attende al varco nessuno, ma ha le sue esigenze ed i suoi principi. L'Italia e' sovrana, ma al tempo stesso e' parte integrante di una Unione, con i vantaggi e le responsabilita' che ne derivano. Dovra' dar prova di esserne cosciente fin dai prossimi appuntamenti, che non sono solo le riforme annunciate ed impostate, magari per decreto. Sono i passi, cadenzati e pesanti, della politica come la si fa da decenni, per non dire da secoli: la legge di bilancio, la previsione dei conti dello Stato.Ora si chiamano Def e Legge di stabilita', ma la sostanza e' sempre quella.

Intanto in un'intervista al Financial Times, Matteo Renzi sottolinea l'intenzione del governo di "spalancare le porte" dell'Italia agli investitori stranieri. "L'Italia e' strana, perche' c'e' una parte della classe politica che dice 'non abbiamo alcun investimento straniero' e poi quando gli investitori stranieri vengono dicono 'stai vendendo tutto', cio' e' pazzesco", ha sottolineato il premier, "e' un atteggiamento che mi sembra assurdo". "Io sono piu' felice di veder arrivare un grande investitore straniero, piuttosto che il solito investitore italiano, non perche' non sia patriottico, ma perche' per me conta il progetto industriale, non il passaporto".

Matteo Renzi in mattinata era a Milano dove ha  risposto a margine della visita ai cantieri Expo alle domande sull'incontro avuto ieri con Mario Draghi. "Si', ho visto Draghi, lo vedo spesso". Cosi' il premier ha risposto alle domande dei giornalisti. "Tutto bene con Draghi ci vediamo periodicamente, era tutto gia'a posto da prima. La stampa italiana ha letto le parole di Draghi in una chiave negativa per l'Italia e quindi il mio 'non ci facciamo commissariare' come una replica al presidente della Bce. Ma non e' cosi'". Ma la lettura e' frutto della sensazione che l'Italia sia un osservato speciale, fanno notare i giornalisti. "Non e' cosi', vi assicuro che non e' cosi'" replica Renzi. Forse per il ricordo della lettera del 2011... "Voi eravate qui, io ero sindaco di Firenze" sorride il premier.

"Spendere meglio i fondi europei e' un obiettivo di questo governo". Lo ha assicurato Matteo Renzi ai giornalisti dopo la visita al cantiere di Expo. "I fondi europei negli ultimi anni e decenni l'Italia li ha spesi peggio di come avrebbe dovuto", ha riconosciuto il presidente del Consiglio, il quale ha garantito che il governo sta affrontando questo problema.

Giornata importante anche per la partenza di Papa Francesco verso la Corea del Sud, all'aeroporto a porgere i saluti non e' mancato il presidente del Consiglio. Renzi e' arrivato a Fiumicino direttamente da Milano, si e' intrattenuto per alcuni minuti con il Pontefice.

Il presidente del Consiglio domani sara' a Napoli, Reggio Calabria, Gela e Termini Imerese.

Lascia un commento

Assicurati di inserire (*) le informazioni necessarie ove indicato.
Codice HTML non è permesso.

© 2022 Digit Italia Srl - Partita IVA/C.f. 12640411000. Tutti i diritti riservati