Riconoscere gli arretrati sulle pensioni riliquidate con il coefficiente di rendimento del 2,44% anche alle forze di polizia ad ordinamento civile (cioè Polizia di Stato e Penitenziaria). E' il testo di una interrogazione parlamentare presentata l'altro giorno al Ministero dell'Interno dall'onorevole, Manuel Tuzi, capogruppo del MoVimento 5 Stelle in commissione Cultura a Montecitorio contro l'orientamento assunto dall'Inps nella recente Circolare n. 44/2022.
In tale sede, infatti, l'ente di previdenza ha riconosciuto il diritto alla riliquidazione della pensione con l'applicazione del maggiore coefficiente di rendita per gli assicurati in possesso di un'anzianità inferiore a 18 anni al 31.12.1995 ma solo a decorrere dal 1° gennaio 2022, data di entrata in vigore della legge n. 234/2021. Senza, quindi, diritto alla corresponsione degli arretrati maturati per il personale già in quiescenza al 31 dicembre 2021.
«La recente circolare INPS - dichiara in una nota l'On. Tuzi - sui nuovi trattamenti pensionistici delle forze di polizia ad ordinamento civile, comprende unicamente le pensioni maturate dal 1° gennaio 2022, escludendo il diritto alla corresponsione degli arretrati quinquennali previsto invece per le forze di polizia ad ordinamento militare creando, a tutti gli effetti, una disparità di trattamento. In legge di bilancio 2022 era stato equiparato il trattamento pensionistico delle Forze di Polizia ad ordinamento civile e militare prevedendo anche uno stanziamento a copertura degli oneri».
«Ho depositato un’interrogazione al Ministero dell’Interno perché con la recente circolare INPS si attua una nuova e inaccettabile differenziazione tra il trattamento pensionistico dei militari e quello civili, nonostante siano tutti inquadrati sotto lo stesso comparto di sicurezza e difesa. Con quest’ultima differenziazione ai danni delle forze di polizia ad ordinamento civile, si va a discriminare una parte molto significativa di chi si mette a servizio dello Stato sacrificando anche la propria incolumità per garantire la sicurezza dell’intera società».