Il Governo guidato da Angela Merkel ha licenziato una mini-riforma previdenziale che ingrana la retromarcia sull'età pensionabile.
In un momento in cui i partner europei, in primis il Bel Paese, sono stati chiamati a grandi sacrifici i tedeschi si preparano ad una riforma previdenziale che consentirà di anticipare, seppur di poco, l'età pensionabile. L'esecutivo guidato da Angela Merkel ha infatti approvato una riforma del sistema previdenziale che consentirà il collocamento a riposo già a 63 anni con un anticipo di almeno 2 anni rispetto alle norme attuali.
L'economia del paese teutonico del resto va a gonfie vele. E dopo le riforme degli ultimi 20 anni i tedeschi in un momento di crisi si possono permettere di pagare 160 miliardi di euro da qui ai prossimi 20 anni. Parliamo comunque di un paese che ha, dopo le Riforme del 2007, uno dei sistemi previdenziali piu’ duri dell’intero vecchio continente: il pensionamento di vecchiaia è in generale fissato a 67 anni, quello anticipato a 65 anni con 45 di contributi. Esistono poi penalità che consentono di anticipare l’accesso alla pensione a 63 anni (con 35 di contributi) ma al prezzo di una riduzione di circa il 3,5% per ciascun anno di accesso prima dei 67 anni. Riduzioni molto significative se comparate con quelle italiane (che oscillano invece tra l’1% il 2% l’anno e solo per il pensionamento anticipato conseguito prima dei 62 anni).
Le ragioni della Riforma Previdenziale - Un eventuale temperamento di questa normativa era dunque nell'aria quantomeno per correggere alcune criticità e concedere maggiore flessibilità ai lavoratori precoci. Se la legge sarà approvata nei tempi previsti, dal 1° luglio prossimo i tedeschi potranno ritirarsi anticipatamente tra i 63 e i 67 anni senza alcuna penalità, a condizione di aver maturato almeno 45 anni di contributi. E le imprese dovranno sostenere un aumento delle aliquote contributive di almeno un punto percentuale da qui al 2020.
Le reazioni - La proposta sta suscitando diverse reazioni in Germania: CDU e gli imprenditori sono particolarmente preoccupati per gli elevati costi e la perdita di competitività che le aziende tedesche subirebbero. Persino l'ex cancelliere socialdemocratico Gerhard Schroder si è detto contrario al progetto di riforma: “stiamo dando un segnale assolutamente sbagliato specialmente nei confronti dei nostri partner europei quali abbiamo giustamente che su riforme strutturali dei loro sistemi pensionistici”.
Sigmar Gabriel, leader della SPD, si è detto invece particolarmente orgoglioso di firmare un progetto di legge che restituisca una maggiore dignità ai lavoratori. “La proposta se andiamo a vedere non regala nulla perchè parliamo di persone che devono comunque maturare 45 anni di contributi. Non sono pochi” ha osservato il Ministro del Lavoro Andrea Nahles firmatario del progetto di legge. “Vogliamo solo proteggere i lavoratori precoci, cioè coloro che hanno maturato parecchi contributi nel corso della loro vita lavorativa: persone che hanno iniziato a lavorare a 14 anni a cui riconosciamo la possibilità di andare in pensione con un paio di anni di anticipo senza penalità come accade oggi” ha concluso il Ministro.