Non ci sono novità, invece, per quanto riguarda le fasce di perequazione delle pensioni. Restano confermati, anche per il prossimo anno, gli indici perequativi previsti dall'articolo 1, co. 483 della legge 147/2013 che garantiscono l'adeguamento pieno delle pensioni fino a 3 volte il trattamento minimo; al 95% per quelli da tre a quattro volte il minimo; al 75% per quelli da quattro volte a cinque volte il minimo; al 50% per quelli da cinque a sei volte il minimo e al 45% per i trattamenti complessivi superiori a 6 volte il trattamento minimo. Perequazione che avviene sull'intero importo della pensione e non più, come disponeva la legge 388/2000, sulle singole fasce determinando così un effetto negativo nascosto agli occhi dei molti.
Complessivamente gli adeguamenti che i pensionati riceveranno dal 1° gennaio 2018 sono esposti nella tavola sottostante. Come si nota l'incremento porterà in dote circa 200-300 euro lordi annui per tutte le classi di assegni tra i 1.500 e i 4.500 euro lordi al mese con cifre maggiori ottenibili solo da assegni superiori alle predetta ultima soglia. Effetti positivi anche per le pensioni minime e l'assegno sociale che saliranno rispettivamente a 507 euro e a 453 euro al mese.
Conguaglio negativo una tantum
Nel corso dell'anno l'Inps procederà anche al recupero della maggiore indicizzazione concessa nel 2015 rispetto al 2014. Come si ricorderà l'articolo 1, co. 288 della legge 208/2015 aveva stabilito il rinvio di un anno del conguaglio negativo che si sarebbe dovuto applicare sulla pensione lo scorso 1° gennaio 2016. Infatti per il 2014 è stato adottato un indice di rivalutazione provvisorio dello 0,3%, mentre quello definitivo è risultato dello 0,2 per cento. Di conseguenza il 1° gennaio 2016 sarebbe dovuto scattare il recupero pari a 0,1 punti percentuali moltiplicato per le tredici mensilità erogate nel corso del 2015. Si tratta di importi contenuti: tra 16 e 20 euro per chi incassa pensioni lorde mensili che oscillano tra 1.400 e 3.000 euro. Il conguaglio è stato spostato di un altro anno al 2018 con il decreto milleproroghe per il 2017 e dunque si attende la comunicazione ufficiale dell'Inps circa le modalità del recupero (se avverrà in una unica rata oppure se il prelievo sarà scaglionato in quattro rate).