Il Commissario alla Guida dell'Inps ammette la necessità di rendere piu' flessibile il pensionamento in funzione della contribuzione raggiunta. E si rispolvera l'ipotesi Damiano-Baretta.
Kamsin «La struttura di riferimento del sistema previdenziale deve essere più flessibile in relazione ai tempi e ai modi di uscita dal mercato del lavoro». E' quanto ha detto il commissario straordinario dell'Inps Vittorio Conti. Conti ha spiegato che il problema è quello «di non stabilire una data di uscita dal lavoro fissa, uguale per tutti». «In base alla contribuzione raggiunta - ha aggiunto il commissario - si può decidere se andare avanti o meno». Quindi, ha riassunto il commissario, «non è giusto un trattamento uguale per tutte le tipologie di lavoro».
Una proposta che ricorda quella Damiano-Baretta sui pensionamenti flessibili per superare la legge Fornero che di fatto ha eliminato le pensioni di anzianità: considerare cioè l'uscita anticipata dal lavoro, ma con un penalizzazione graduale in funzione dell'età raggiunta. Il Commissario ha inoltre aggiunto che si dovrebbe tenere conto anche di lavori usuranti, per i quali, già è previsto un sistema di uscite anticipate rispetto ai limiti delle pensioni di vecchiaia.
Quanto alla possibilità di una sua conferma oltre il termine fissato per il 30 settembre prossimo, Conti ha precisato di aver «dato la disponibilità all'incarico per spirito di servizio». Dunque, ha aggiunto il commissario, «non mi tirerei indietro per quest'ultimo miglio, pochi mesi, sempre per lo stesso spirito di servizio».
Zedde