Parte lo sciopero per i 347 avvocati dello Stato contro i tagli minacciati dal Governo Renzi agli onorari. Anche se non si è visto il testo ufficiale del provvedimento, approvato lo scorso venerdì dal Consiglio dei ministri, pare assodato che termineranno i tempi d'oro per questa categoria, corpo d'elite dal quale le Pubbliche Amministrazioni attingono per essere rappresentate innanzi alle giurisdizioni civili. Kamsin.
Un'iniziativa destinata a fare scalpore perchè le retribuzioni degli avvocati dello stato non sono certamente modeste. Il loro costo (fonte il sito Internet dell'Avvocatura) è di 81,3 milioni l'anno, pari, in media, a circa 234 mila euro annui ciascuno, una busta paga decisamente non bassa. A cui però si aggiunge una importante appendice. Una norma del 1933 stabilisce infatti che agli avvocati dello Stato venga corrisposto anche un onorario per le cause vinte o per quelle nelle quali il giudice abbia stabilito la compensazione delle spese fra le parti; una voce che, tradotta in soldoni, comporta per lo stato un esborso aggiuntivo di circa 40 milioni di euro l'anno. E' proprio questa la voce che Renzi vuole cancellare con un colpo di penna. "L'avvocato dello stato infatti già percepisce una retribuzione per un contratto a tempo indeterminato e quindi non c'è alcuna necessità di un ulteriore compenso per aver svolto il suo lavoro in modo "vittorioso" da un punto di vista processuale" si legge nella nota diffusa a margine del Consiglio dei ministri della scorsa settimana.
Il decreto stabilirà dunque che quando il giudice compensa le spese, gli avvocati dipendenti dello Stato non avranno più diritto ad alcun onorario. Nel caso invece di cause vinte con liquidazione della parcella ai legali del vincitore, l'onorario dovrebbe essere ridotto in misura drastica: anche al 10% per cento.
Zedde