Nel tetto dei 311 mila euro annui saranno ricompresi tutti i compensi economici a qualsiasi titolo conseguiti dalle Pubbliche Amministrazioni.
Retribuzioni, indennità, pensioni e compensi erogati dalle Pubbliche Amministrazioni non potranno superare i 311mila euro lordi annui. Il tetto di tutti gli stipendi e i compensi erogati dalla pubblica amministrazione sarà assoluto: nessun dipendente pubblico potrà guadagnare dalle Pubbliche Amministrazioni più di 311 mila euro lordi annui, cioè lo "stipendio" attuale del primo presidente della Corte di Cassazione.
E' quanto ha ribadito il nuovo ministro per la Pubblica amministrazione, Marianna Madia, ieri nel corso di un convegno organizzato dalla Eief. «Il tetto per gli stipendi dei manager», ha detto, «è già tarato su quello del primo presidente della Corte di Cassazione: ma io ho firmato una circolare dove si esplicita che in questo tetto debbano essere compresi anche tutti i trattamenti, compresi quelli pensionistici».
In pratica la circolare Madia ha stabilito che il tetto agli stipendi e agli emolumenti dei dirigenti pubblici, in vigore dal 2012 con Monti, diventa un limite invalicabile ed onnicomprensivo in cui vengono considerate pensioni, vitalizi, indennità accessorie, collaborazioni occasionali e consulenze a carico delle Pa. La Madia vuole affrontare una questione molto avvertita dall'opinione pubblica: quella di non consentire piu' a dirigenti in pensione, chiamati a collaborare per lo Stato, di cumulare l'assegno previdenziale con un importante compenso, oppure quella di cumulare lo stipendio tabellare con altre collaborazioni con vari ministeri ed enti o consulenze pagate dalle Pa. Ora tutto questo non potrà succedere.
La circolare Madia specifica che ai limiti di remunerazione sono soggetti i dirigenti centrali e regionali, i membri dei consigli di amministrazione degli enti, delle autorità di vigilanza e di controllo. Nessuno potrà sforare il limite dei 311 mila euro, almeno fino a quando non sarà introdotto il nuovo limite, annunciato dal premier Renzi, che ha indicato che il tetto sarà ancorato alla remunerazione del presidente della Repubblica, ovvero 248 mila euro lordi all'anno. La Madia ha anche annunciato che dopo la circolare sui dirigenti, si sta lavorando anche ad una misura sui manager delle società e delle aziende controllate dallo Stato: per il Ministro la «proposta» del governo è in dirittura d'arrivo.