Il Governo cerca le risorse per sbloccare gli assegni funzionali, promozioni e scatti gerarchici delle forze dell'ordine. Angeletti: il blocco annunciato dalla Madia è un atto di disperazione.
Kamsin Per le forze dell'ordine possibile lo scongelamento, ma solo per il 2015, gli assegni di funzione che, a prescindere dall'avanzamento di grado e di carriera, spettano al raggiungimento, nell'ordine, di 17, 27 e 32 anni di servizio. E' questa l'ipotesi rilanciata dalle agenzie di stampa nelle ultime ore che potrebbe essere formulata da Renzi. L'ipotesi servirebbe ad accogliere parte delle richieste pervenute dai sindacati di polizia e del Cocer contro il blocco degli stipendi nelle Pa per un altro anno. Del resto era stato proprio il ministro della Pa Marianna Madia ad indicare, nei giorni scorsi, che i 2,1 miliardi necessari per scongelare i contratti degli statali fermi ormai dal 2010 non ci sono. Quindi nella prossima legge di stabilità ci sarà molto probabilmente il congelamento degli stipendi del comparto per un altro anno, almeno.
Il trattamento di favore per le forze dell'ordine sarebbe una misura una tantum, come riporta il Corriere della Sera, a parziale compensazione delle sostanze salariali andate in fumo negli ultimi anni. Con un costo pari a ben 80 milioni di copertura. In altri termini il governo sbloccherebbe, a partire da ottobre, assegni funzionali, promozioni e scatti gerarchici che fanno crescere le busta paga degli uomini in divisa che, nel periodo compreso tra il 2010 e il 2014, hanno maturato i cd. "diritti non ancora riconosciuti". Ciò significa che lo sblocco avvantaggerebbe solo i militari con maggiore anzianità di servizio mentre nulla andrebbe a favore delle reclute ed agli agenti più giovani in generale. Per loro solo il beneficio degli 80 euro che il governo Renzi ha indicato di voler rendere strutturale a partire dal 2015.
Blocco Stipendi Statali, Angeletti: E' un atto di disperazione - ''A fronte di alcune cose buone come gli ottanta euro, di cui tra un anno vedremo gli effetti, il blocco degli stipendi agli statali e' un gesto di disperazione. Si tratta di tagli lineari. Succede quando non si sa come governare, perche' governare vuol dire fare delle scelte. Chi governa deve dire dove e' ''il grasso che cola'' e tagliare li'. Se invece fai un taglio lineare cioe' togli i soldi a tutti a prescindere da quello che fanno, da quanto sia utile, fai un gesto di disperazione, dal punto di vista della politica economica, prendi i soldi nel modo piu' semplice''.
Lo ha detto Luigi Angeletti, segretario generale della Uil, ospite ad Agora' Estate su Rai3. ''Ma la cosa piu' grave - ha aggiunto - e' che noi abbiamo bisogno di una Pubblica Amministrazione che funzioni meglio. Uno dei problemi della nostra mancata competitivita' non e' solo quanto ci costa la Pubblica Amministrazione - che costa piu' o meno come in Francia e Germania - ma il vero problema e' la quantita' e la qualita' dei servizi che vengono offerti. Il problema burocratico: avere un'autorizzazione, una pratica, un certificato, una licenza. In Italia si distruggono posti di lavoro per queste ragioni. C'e' un lungo elenco di imprenditori italiani e stranieri che sono andati via per questi motivi''. ''Quindi'' - ha aggiunto - ''affrontare questo problema dicendo che ci sono tre milioni di persone che non fanno niente o guadagnano troppo e' un atto di disperazione, di incapacita' di scegliere, di non avere il coraggio di dire dei si' e dei no''
Blocco salari statali, Poletti: facciamo i conti con realta'Zedde