Statali, in arrivo maggiore flessibilità sull'orario di lavoro

Giovedì, 29 Gennaio 2015
Un articolo del disegno di legge di Riforma della Pubblica Amministrazione prevede il rafforzamento del telelavoro e servizi di sostegno alla genitorialità.

Kamsin Scade oggi il termine per la presentazione dei subemendamenti al disegno di legge delega di Riforma della Pubblica Amministrazione. Ad oltre cinque mesi dall'assegnazione, l'esame del disegno di legge è ancora alla discussione preliminare, un rallentamento che non piace al governo ma che è "inevitabile" secondo quanto affermato dal Relatore al provvedimento Giorgio Pagliari (Pd) stante l'ingorgo di provvedimenti in discussione al Senato.

Subito dopo dovrebbero seguire le discussioni sui singoli emendamenti e le conseguenti votazioni. Nella circostanza il condizionale appare d'obbligo se si considera che tra i membri della commissione, come si evince chiaramente dai resoconti parlamentari, i pareri sono tutt'altro che univoci. Prevarrà, come sempre più spesso sta accadendo, l'orientamento deciso dal governo.

Sul disegno di legge in esame, una delle principali novità per i dipendenti pubblici riguarda l'art. 11, rubricato come "promozione della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro nelle amministrazioni pubbliche".

L'articolo prevede infatti che le amministrazioni pubbliche, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, adottino misure organizzative per il rafforzamento del telelavoro e dei meccanismi di flessibilità dell’orario di lavoro, stipulino convenzioni con asili nido e provvedano, anche attraverso accordi con altre amministrazioni pubbliche, per servizi di supporto alla genitorialità, aperti duranti i periodi di chiusura scolastica.

Nel provvedimento si fa specifico riferimento al rafforzamento del lavoro ripartito, orizzontale o verticale, tra dipendenti - istituto (noto anche come job sharing) nel quale due lavoratori assumono in solido l'adempimento di un'unica obbligazione lavorativa. Inoltre, si prevedono la definizione di obiettivi annuali per l’attuazione del telelavoro, anche nella forma del telelavoro misto (o smart working), e la sperimentazione di forme di co-working (termine con cui si fa riferimento alla condivisione di un ambiente di lavoro da parte di lavoratori dipendenti da diversi datori di lavoro o anche parasubordinati ed autonomi o imprenditori). Spetterà però ad una direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri la definizione degli indirizzi per l’attuazione della norma.

Sempre per sostenere la conciliazione della vita-lavoro si prevede il rifinanziamento del Fondo per l’organizzazione e il funzionamento di servizi socio-educativi per la prima infanzia presso enti e reparti del Ministero della difesa e modifica la disciplina dell'ambito dei relativi soggetti destinatari; riguardo a quest'ultimo, il provvedimento conferma che esso concerne tutti i minori di età fino a 36 mesi, introducendo un criterio di priorità per i minori figli di dipendenti delle amministrazioni centrali e periferiche dello Stato, per i minori figli di dipendenti delle amministrazioni locali e per i minori che non trovino collocazione nelle strutture pubbliche comunali. Il rifinanziamento è pari a 2 milioni di euro per il 2014 ed a 5 milioni per ciascuno degli anni 2015 e 2016.

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