Renzi gia' al lavoro per la ripresa dell'economia

Venerdì, 08 Agosto 2014
- 8 ago. - Nessun intervento al Senato, per cogliere gli allori del via libera alla riforma, ma un pranzo con il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan. Matteo Renzi sceglie il low profile per la giornata del si' alla riforma del Senato e gia' si butta a capofitto nel prossimo dossier, quello della ripresa, dopo i dati sconfortanti degli ultimi giorni. Un po' per non esacerbare gli animi delle opposizioni, anche quelle interne al Pd, un po' per lasciare la scena al ministro Maria Elena Boschi e ai senatori, il premier rinuncia a intervenire a palazzo Madama, come invece aveva pensato di fare nei giorni scorsi, per sottolineare la sua vittoria e si limita a un tweet: "Ci vorra' tempo, sara' difficile, ci saranno intoppi. Ma nessuno potra' piu' fermare il cambiamento iniziato oggi". Per Renzi infatti, al di la' del risultato concreto, l'avvio della riforma della seconda Camera, quello di oggi e' un simbolo: nessuno ci credeva, molti si sono opposti, ma alla fine il risultato c'e' stato. Un risultato che e' quasi un amuleto da portarsi dietro nelle prossime settimane, quando ci sara' da affrontare il doppio dossier Ue e conti pubblici. Al premier non e' sfuggito che il voto di oggi sia stato, numericamente, un segnale ben preciso di chi si oppone al suo corso. Forza Italia lo ha sottolineato, nero su bianco, che i numeri sono ballerini senza il suo sostegno. Ma ogni provvedimento e' un caso a se stante e sull'economia Renzi pensa di poter contare sul sostegno compatto della maggioranza. Ora pero' l'attenzione si sposta immediatamente sulla ripresa. A pranzo a palazzo Chigi Renzi ha ricevuto il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, e subito dopo il direttore dell'Agenzia delle entrate Rossella Orlandi. Un nuovo punto della situazione dei conti pubblici in vista delle prossime settimane, durante le quali, oltre a mettere definitivamente a punto il decreto SbloccaItalia per il consiglio dei ministri del 29 agosto, si dovra' mettere mano all'impostazione della legge di stabilita'. A meta' settembre infatti, Padoan presiedera' le riunioni dei ministri economici dell' Unione europea e a fine agosto si decidera' definitivamente il profilo della Commissione Ue. Nel rapporto con Bruxelles si giochera' una parte non secondaria del peso della manovra. Renzi ieri ha parlato di tagli di spesa, il dossier spending rewiev e' sul suo tavolo, ma l'entita' degli interventi e' ancora da definire. Oggi, per tranquillizzare gli operatori, il premier ha rilasciato un'intervista al Financial Times. L'Italia, ha assicurato ieri, non rischia il default. E il doppio si' di oggi, sulla riforma del Senato e sull'accordo di Alitalia con Etihad, sono i due esempi che il premier intende spendersi per dimostrare che oltre alle parole ci sono i fatti. "Erano vent'anni che si parlava di riforme e vent'anni che si doveva salvare Alitalia: noi l'abbiamo fatto, altro che chiacchiere" spiega un fedelissimo del premier. Ora si deve convincere l'Europa. Per questo Renzi la prossima settimana non stacchera', restera' al lavoro a palazzo Chigi, per preparare i provvedimenti gia' istruiti e chiesti ieri anche da Mario Draghi. "Nessuno potra' fermare il cambiamento", ripete il premier ai suoi. .

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