Renzi mette 'turbo' all'Italicum, fari Ue puntati su riforme

Giovedì, 11 Settembre 2014

- Roma, 11 set. - Matteo Renzi mette il 'turbo' al'Italicum e lo fa nel momento in cui le riforme sono congelate in Parlamento per lavori sull'elezione dei giudici di Corte Costituzionale e dei membri del Csm. Il presidente del consiglio ha voluto incontrare questa mattina la presidente della Commissione Affari Costituzionali del Senato, Anna Finocchiaro. Appena sara' possibile ripartire, e' stato il segnale che il premier ha voluto dare all'incontro, bisognera' farlo senza perdere un minuto di tempo e dando la precedenza all'Italicum, accantonato negli ultimi tempi a favore della riforma del Senato.

"Dall'incontro e' emersa chiara l'indicazione del governo di andare avanti in tempi rapidi sulla legge elettorale e solo dopo affrontare la riforma della Pubblica Amministrazione", e' stato chiarito da fonti di Palazzo Chigi dop che fonti del partito davano per "confermato" il timing che voleva la pubblica amministrazione in cima all'agenda di Palazzo Madama. (Prima pero' bisognera' sbrogliare la matassa dell'elezione dei due giudici costituzionali e dei membri del Consiglio Superiore della Magistratura.

La giornata di oggi a Montecitorio, con deputati e senatori riuniti in plenaria, ha fatto registrare ancora un nulla di fatto, nonostante l'accordo trovato attorno ai nomi di Luciano Violante e Antonio Catricala' alla Consulta. "Per noi il patto su Violante ha retto. E' in Forza Italia che non c'e' stata compattezza", riferiscono alcuni parlamentari del Pd mentre e' in corso una riunione 'informale', nel cortile d'onore di Montecitorio, alla quale partecipa anche il vice segretario del Pd Lorenzo Guerini.

I presidenti delle camere, Pietro Grasso e Laura Boldrini, hanno ribadito l'urgenza di un esito positivo delle votazioni cosi' che il Parlamento possa tornare a concentrarsi sui temi in calendario. E' quanto si aspetta anche Matteo Renzi alle prese, in queste ore, con il rebus Emilia Romagna, con quello del rinnovo della segreteria, ma soprattutto con la partita economica che ruota attorno alla spending review e alle riforme. Perche' se e' vero che i 20 miliardi che andranno a riempire la legge di stabilita' deriveranno in gran parte dai risparmi dei ministeri (17 miliardi) e dalla lotta all'evasione (3 miliardi), e' pur vero che la partita di Bruxelles sulla flessibilita' passa per il via libera alle riforme.

E' anche per questa ragione che dal 15 al 17 settembre sono attesi a Roma 26 tecnici della commissione Ue incaricati di passare al setaccio le riforme italiane, dalla Pubblica Amministrazione alle Riforme Costituzionali, e capire quale sara' il loro impatto sulle economie del Paese. Fonti tecniche di Palazzo Chigi sottolineano che si tratta di un appuntamento dato da Bruxelles a tutti gli stati membri della Ue. Insomma, un monitoraggio dei progressi che sta compiendo il nostro Paese per uscire dalla crisi e un passaggio fondamentale nella partita per la flessibilita' in Europa.

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