Renzi spinge su riforme e vede nuovo inizio per Ue

Martedì, 08 Luglio 2014

- Roma, 8 lug. - Giornata positiva, sia sul fronte delle riforme che su quello della Ue. Matteo Renzi a sera tira le somme dei due dossier che gli stanno a cuore in queste ultime settimane e se dal fronte delle riforme si comincia a intravvedere qualche segnale di pace, da quello europeo si puo' incassare come un via libera di fatto all'impostazione italiana di maggiore crescita e meno rigore il si' di Junker a un commissario socialista all'economia.

Renzi determinato su riforme, ok commissione dul Titolo V

L'apertura di Juncker sul commissario socialista all'economia e le conclusioni dell'Ecofin sulle riforme, ragionano a Palazzo Chigi, suonano come una piena conferma dell'impianto europeo di Renzi. Il premier, che nel pomeriggio ha sentito Guy Verhofstadt, ha cominciato a dettagliare la sua idea di flessibilita': "Non chiederemo una mancia per l'Italia, ma una strategia di crescita e responsabilita' per l'Europa".

Sulla linea di quanto detto fin dal primo momento della sua presidenza europea e come ventilato questa mattina a Venezia, parlando di investimenti nelle infrastrutture digitali 'out of the box'. Certo, il premier non ha gradito, in una giornata tutta col segno positivo in campo europeo, il segnale di chiusura arrivato dal commissario Sim Kallas, per il quale ogni investimento va conteggiato nel debito perche' "non ci sono spese buone e spese cattive". "E' un atteggiamento che rischia di non fare i conti con una realta' che sta cambiando in Europa" spiegano a palazzo Chigi. "In questo momento le idee salveranno l'Europa - ha ribadito Renzi a Venezia - e non le limitazioni.

Il ruolo dell'Ue non e' quello di associazione di limitazioni ma quello di essere uno spazio di liberta'". Il premier illustrera' le proprie posizioni sulla crescita e sull'agenda europea nella discussione del prossimo consiglio europeo di ottobre, in veste di presidente. Per quel giorno sara' gia' decisa la squadra che guidera' l'Unione e di certo un socialista agli affari economici segna la fine dellera Rehn, un'era di rigore assoluto. Tra i candidati cresce il nome di Pierre Moscovici, mentre tramonta definitivamente lo spagnolo, ma popolare, Luis De Guindos. Non e' del tutto remota l'idea che anche Pier Carlo Padoan possa essere tra i candidati, anche se pesa, ovviamente, la guida dell'italiano Mario Draghi alla Bce. Al di la' dei nomi, comunque, quel che interessa a Renzi e' che si cambi verso, anche in Europa, rispetto al recente passato.

Un motivo in piu' per cui l'Italia non puo' restare a guardare, deve "smettere di piangersi addosso e provare nei prossimi mille giorni a cambiare". Riforme ed Europa, insomma, un doppio impegno che in realta' e' un fronte unico per il premier. .

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