Renzi, tre anni per le riforme Togliamo il Paese ai soliti noti

Sabato, 23 Agosto 2014
- Roma, 22 ago. - "Io vedo l'Italia che ci sara' tra dieci anni e sono certo che torneremo ad essere la guida in Europa". Intervistato da Tempi, il presidente del Consiglio parla a tutto campo dell'azione del governo. L'intervista apparira' integralmente sul numero del settimanale in edicola settimana prossima (e in anteprima da domenica 24 agosto al Meeting di Rimini). In particolare Renzi si sofferma sui "Millegiorni" che "sono proprio la traduzione concreta di questo progetto per l'Italia". "Sono i tre anni di cui l'Italia ha bisogno per una strategia globale che la renda tanto semplice quanto solida". Elenca quindi i prossimi obiettivi: riforme costituzionali e legge elettorale; riportare l'Italia sullo scenario internazionale; la nuova Pubblica amministrazione; spending review. E poi riforma del lavoro, del fisco, del Terzo settore, della giustizia e lo "Sblocca Italia", "un provvedimento ambizioso per mobilitare 43 miliardi di risorse gia' disponibili e che si occupera' anche di efficienza energetica, reti digitali e semplificazioni burocratiche". "Tutt'altro che una serie di annunci spot", dice Renzi. "Del resto in questa estate l'Italia vince nella maratona, nel fondo a nuoto: ci vuole lo spirito del maratoneta. Chiarezza sull'obiettivo finale e passo dopo passo si va avanti a viso aperto. Alla fine di questo percorso sono certo che l'Italia, grazie alle straordinarie qualita' dei suoi cittadini, tornera' ad essere la guida, non il problema, dell'Europa". Sui conti pubblici, il presidente del Consiglio conferma: "Noi manteniamo l'obiettivo del 3 per cento. E cio' - prosegue - accadra' anche se altri fossero costretti ad allontanarvisi. Tutto il resto mi pare forzato e prematuro. Quando poi sento parlare di aiuto esterno mi scappa da ridere. L'Italia da' all'Europa piu' soldi di quelli che l'Europa da' all'Italia. E nel Fondo Salvastati noi abbiamo messo soldi che altri hanno preso. Solo l'atavica volonta' di parte della classe dirigente italiana impedisce di prendere atto di una realta': noi stiamo aiutando l'Europa, non e' l'Europa che aiuta noi". Al tempo stesso, Renzi e' certo che "se abbiamo accumulato un debito pubblico enorme che fa da zavorra alla nostra capacita' di sviluppo, non e' colpa dell'Europa. Se non spendiamo o spendiamo male i fondi europei, non e' colpa dell'Europa. Se da noi un processo civile dura decenni, non e' colpa dell'Europa. Sappiamo bene che il fiscal compact e' un accordo impegnativo, cosi' come l'equilibrio di bilancio e' un esercizio faticoso. Ma sappiamo anche che e' venuto il momento di essere seri e di capire che non possiamo scaricare sui nostri figli gli effetti di politiche dissennate come accaduto in passato". E poi, basta con la logica del piagnisteo e basta con le grandi scelte fatte dai soliti che frequentano i salotti buoni. Renzi si dice "molto soddisfatto che prima della pausa estiva siamo riusciti ad approvare il nuovo Senato e il decreto sulla Pubblica amministrazione che e' l'inizio di un cambio di prospettiva per un Stato che stia accanto e non contro i cittadini". Il presidente del Consiglio sottolinea quanto fatto dal suo esecutivo che ha cominciato "a rispondere alle difficolta' economiche delle famiglie" e a fornire risposte a chi ha difficolta' ("col decreto sul lavoro abbiamo salvato migliaia di posti a rischio"). Renzi risponde alle critiche sugli 80 euro: "Vedo che ancora c'e' chi ritiene che gli 80 euro mensili e per sempre a 11 milioni di persone non siano utili. Cosi' come chi dice che tagliare l'Irap del 10 per cento alle imprese e' troppo poco. Il solito vizio italiano. Certo, si puo' sempre fare di piu', ma noi siamo i primi ad aver fatto il piu' imponente taglio strutturale delle tasse e la piu' grande operazione di redistribuzione della ricchezza da decenni e che sara' confermata anche nei prossimi anni. E spero allargata". Secondo Renzi occorre "passare dalla logica del piagnisteo a quella della proposta. E toglierebbe il paese dalle mani dei soliti noti, quelli che vanno in tutti i salotti buoni a concludere gli affari di un capitalismo di relazione ormai trito e ritrito. Questa e' la rivoluzione culturale che serve all'Italia: spalancare le finestre e fare entrare aria nuova". Renzi annuncia la riforma della scuola: Sulla scuola stiamo lavorando, e seriamente, con il ministro Giannini e con la sua squadra". Il premier conferma che nel consiglio dei ministri di fine mese ci sara' una riforma organica della scuola. "Il 29 agosto presenteremo una riforma complessiva che, a differenza di altre occasioni, intende andare in direzione dei ragazzi, delle famiglie e del personale docente che e' la negletta spina dorsale del nostro sistema educativo. Che non e' affatto vero sia un problema, ma un asset strategico del nostro Paese, che va valorizzato e messo in sicurezza. In ogni caso - sottolinea il premier - la sfida educativa e' la mia priorita'. Tra dieci anni l'Italia non sara' come l'avranno fatta i funzionari degli uffici studi delle banche o i politici di Montecitorio; l'Italia sara' come l'avranno fatta le maestre, i maestri, gli insegnanti". Infine una battuta sul ddl omofobia presentato dal deputato Pd Ivan Scalfarotto: "Il ddl Scalfarotto non minaccia la liberta' di parola. Ivan e' stato duramente contestato anche da parte del suo mondo proprio per questo". .

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