Responsabilita' toghe, si' del Senato alla fiducia

Giovedì, 18 Settembre 2014
- Roma, 17 set. - Con 159 no, 70 si' e 51 astenuti l'Aula del Senato ha respinto l'emendamento alla legge Comunitaria sulla responsabilita' civile dei magistrati, punto sul quale oggi il governo aveva posto la questione di fiducia. Intanto il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ha detto che la riduzione del numero di giorni di ferie dei magistrati "e' uno dei punti che cerchiamo di affrontare, perche' nel momento in cui intervenendo su un meccanismo si cerca di aggiustare diversi ingranaggi c'e' anche questa questione, ma non la farei diventare il centro dell'attenzione. Noi chiediamo ai magistrati, come abbiamo chiesto ad altri ambiti della nostra macchina statale, un'assunzione di responsabilita', un impegno per far funzionare meglio il sistema, ma non riteniamo che quel singolo intervento sia risolutivo o determinante". Insiste Orlando: "Devo anche dire che i magistrati lamentano il fatto che questo intervento e' stato fatto un po' fuori da un confronto che avevamo sviluppato, pongono una questione di eccessiva enfasi e' stata data a questo aspetto rispetto ad altri, spiegano che le ferie sono un momento in cui, specialmente in alcuni ambiti, si riesce a recuperare il lavoro che si e' accumulato nel corso dell'anno. Ci sono quindi anche elementi che caratterizzano questa posizione, dopo di che e' chiaro che nessuno ha grande piacere nel vedere modificate delle abitudini che si sono consolidate nel tempo, cosa che io credo bisogni comunque fare". E osserva: "Lo dico avendo dato la disponibilita' a discutere del come, in che misura, ad approfondire il punto e a riconoscere le specificita' di questo settore, pero' l'obiettivo deve essere questo perche' se non si fa qualche piccolo passo avanti su ogni fronte e' impossibile farlo complessivamente". CONSIGLIERI CSM, SU FERIE TOGHE TROPPE MISTIFICAZIONI Stabilire un legame tra durata delle ferie dei magistrati e ritardi della giustizia e' una sostanziale "mistificazione", da denunciare con forza all'opinione pubblica. E' il motivo ricorrente degli interventi di molti dei consiglieri del Csm in apertura di plenum. Per l'indipendente Paolo Corder, ad esempio, "e' falsa la notizia, passata sui media, secondo la quale il periodo di sospensione feriale significa chiusura dei tribunali: i tribunali non chiudono mai, anche in agosto trattano migliaia di procedimenti e avvocati, magistrati e personale amministrativo continuano a lavorare". "Quelli pubblicati sul sito del governo - ha sostenuto Antonello Racanelli, di Magistratura indipendente, sono slogan ideologici, distorsivi della realta': quando saranno entrate in vigore, quelle norme tanto urgenti da essere differite per decreto al 2015 avranno un effetto contrario a quello che ci si propone di ottenere. La sostanza e' che i magistrati sono stanchi di essere umiliati e offesi e indicati quali responsabili della stallo della giustizia". Di "umiliazione istituzionale" ha parlato anche Vittorio Borraccetti, di Area: "chi confonde ferie e sospensione feriale lo fa o per malafede o per ignoranza", il problema e' che l'adozione di certe norme "rischia di produrre da parte della magistratura una risposta burocratica e corporativa. Ma la nostra professione, per sua stessa natura, non puo' essere vincolata a rigidi orari di lavoro". "Tanta confusione su un tema come questo - ha sottolineato Niccolo' Zanon, laico di centrodestra - finisce con il mettere in discussione la dignita' neutrale delle istituzioni statali". Anche per il vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, Michele Vietti, "va tenuto distinto il tema della sospensione feriale dei termini rispetto a quello delle ferie dei magistrati. E' stata fatta obiettivamente confusione: nel 2014 una sospensione feriale dal 1 agosto al 15 settembre appare anacronistica ma questo non c'entra con la chiusura dei tribunali". .

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