Riforme: alle 15 incontro in streaming Pd-M5S

Giovedì, 17 Luglio 2014
- Roma, 17 lug. - Slitta di un'ora rispetto al previsto, cioe' dalle 14 alle 15, il faccia a faccia alla Camera, in streaming, tra le delegazioni Pd e M5S sulle riforme. L'orario del vertice e' stato aggiornato anche sul blog di Beppe Grillo. L'incontro sara' diffuso in diretta streaming sul blog stesso, su 'La Cosa', ma anche sul canale Youtube. "Il Pd ha chiesto di spostare alle 15 l'incontro" scrive Luigi Di Maio, su facebook, confermando lo slittamento dell'incontro di oggi. Aggiunge, il vicepresidente della Camera M5S, l'eloquente hastag #chefatica. "In Senato si affermi un reale spirito costituente", dice il senatore del Partito democratico Walter Tocci, concludendo il suo intervento durante la discussione generale del ddl di Riforma nell'Aula di palazzo Madama. Ma quello che colpisce di piu' e' la salva di applausi che si leva dall'emiciclo ad accogliere le parole del 'frondista' Pd, anche da parte dei rappresentanti M5S e Sel, e anche dalla senatrice FI Alessandra Mussolini. Tocci, appunto tra i 14 senatori Pd che a giugno si erano autosospesi in solidarieta' con il collega di partito Mineo, sostituito in commissione in ragione della sua contrarieta' alò progetto di riforme ora approdato in Aula, auspica che "il testo finale consenta di rivedere il giudizio negativo". "L'elegante lingua italiana dei padri costituenti con le sue parole semplici e profonde, riconoscimento, lavoro, dignita' - spiega - e' improvvisamente interrotta da un lessico nevrotico e tecnicistico, scandito da rinvii a commi, come un normale regolamento di condominio. E' la parte che si sta scrivendo oggi". Con la proposta di revisione costituzionale insieme all'Italicum, ha affermato ancora Tocci, "nessuno dei problemi istituzionali e' stato risolto, anzi, molti sono stati aggravati". Con la proposta di riforma della legge elettorale, ha insistito, si decide "di voltare le spalle agli elettori" che da un decennio chiedono di "guardare in faccia gli eletti". "I cittadini - ha spiegato - continueranno a non scegliere i deputati e non eleggeranno neppure i senatori" con il risultato "che il ceto politico eleggera' il ceto politico: e' un grande azzardo, a mio avviso, restringere la rappresentanza, proprio mentre viviamo forse la piu' grave frattura fra societa' ed istituzioni della storia italiana". .

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