Riforme: Boldrini, possibile in Aula a ottobre io faro' mia parte

Sabato, 09 Agosto 2014
- Roma, 9 ago. - "Quando la riforma arrivera' alla Camera, io faro' la mia parte. E' in discussione qualcosa di particolarmente importante per il Paese e per il futuro, e' un esercizio che richiede tanta ponderazione". Lo dichiara la presidente della Camera, Laura Boldrini, in un'intervista al 'Corriere della Sera'. Quindi spiega: "Usero' gli strumenti che il regolamento mi mette e a disposizione e mi atterro' alle procedure, come ho fatto finora. Faro' di tutto per dare i tempi e le forme di discussione adeguati. La Costituzione non si cambia a ogni legislatura". Quanto ai tempi, Boldrini osserva: "Il calendario lo decide la conferenza dei capigruppo. Immagino che questo provvedimento stia a cuore ai partiti della maggioranza e sia prioritario, ritengo prevedibile che possa essere richiesta la calendarizzazione alla ripresa e poiche' da regolamento deve essere lavorato per due mesi in commissione, potremmo portarlo in Aula alla fine di ottobre o, al piu' tardi, all'inizio di novembre. Sempre che ne venga richiesta la calendarizzazione alla ripresa". "Le riforme costituzionali e la legge elettorale vanno fatte. Anche io mi auguro che le priorita' economiche e il lavoro saranno centrali in autunno, ma le due cose non sono ad excludendum - osserva - Se vogliamo dare credibilita' alle istituzioni si deve fare quello che si promette e che i cittadini chiedono. Il bicameralismo paritario ha fatto il suo tempo, sono d'accordo tutti". "Altri Paesi in Europa hanno un Senato non elettivo, che rappresenta le autonomie locali - prosegue poi sul merito della riforme - Non e' un caso isolato, ne' un segnale negativo". Quanto alla legge elettorale approvata dalla Camera e ora all'esame del Senato, "in tempi di disamore e sconforto verso la politica avere soglie molto alte che escludano la rappresentanza non sarebbe saggio. L'otto per cento sono quasi due milioni di persone, come possiamo concepire di tagliar fuori un numero cosi' elevato di elettori? Ritengo un buon compromesso l'aver abbassato a 150mila le firme per le proposte di iniziativa popolare". .

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