Riforme: Finocchiaro, su immunita' c'e' soluzione equilibrata

Martedì, 05 Agosto 2014
- Roma, 4 ago. - "I relatori ritengono che il testo della commissione sia il testo che debba esser votato dall'Aula in considerazione del dibattito che si e' svolto". Lo ha detto la presidente della commissione Affari Costituzionali e relatrice del ddl sulle Riforme Anna Finocchiaro, che ha aggiunto: "a me pare che la soluzione adottata e' quella che meglio garantisce in un bilanciamento, in cui nessuna soluzione estrema vince, una ragionevole equilibrata composisione, salvaguardando il principio di pari trattamento di deputati e senatori". Poi ha concluso: "il superamento del bicameralismo nulla toglie al prestigio del Senato. "Partivamo da un testo" che conservava solo ai deputati l'insidacabilita' e l'autorizzazione a procedere", ha spiegato Finocchiaro. "Il primo ordine di valutazione e' stato quello di avere uno stesso regime per deputati e senatori, il secondo ordine di considerazione attiene al fatto che cio' di cui stiamo discutendo non e' l'immunita'" che esisteva prima della riforma 1993, quando i parlamentari "non potevano essere sottratti alla stessa possibilita' di essere sottoposti processo senza l'autorizzazione a procedere". Autorizzazione che ora riguarda l'arresto, le intercettazioni, il sequestro, ha anche detto. "E' chiaro che stiamo discutendo di una materia particolarmente delicata, i relatori si sono mossi fra le molte proposte" emerse, ha proseguito ed ha osservato: "l'operazione dei relatori di tornare al regime vigente non sconfina verso l'introduzione dell'autorizzazione a procedere prima 93, ristabilisce parita' e risponde a una serie di suggerimenti sul fronte del metodo". "Nulla vieta" che in fase di modifica regolamentare il Parlamento possa tornare sulla questione, ha sottolineato. .

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