Riforme: ok tra brindisi e baci, ora battaglia si sposta a Camera

Venerdì, 08 Agosto 2014
- Roma, 8 ago. - Maria Elena Boschi alla fine del voto sulle riforme prima bacia Paolo Romani e altri big di Forza Italia, poi si concede un brindisi con Anna Finocchiaro e altri esponenti democratici, infine va a trovare il presidente del Senato, Pietro Grasso, per ringraziarlo. Lo aveva fatto anche in Aula, lodando le doti della seconda carica dello Stato, per "il suo euqilibrio e la sua imparzialita'". Di tutt'altro avviso, invece, i 'frondisti' di FI e gli esponenti dell'opposizione, da M5s a Lega (anche se Calderoli sottolinea le "pressioni ricevute"), con Augusto Minzolini che paragona Grasso a don Abbondio. Matteo Renzi aveva fissato il traguardo nell'8 agosto e cosi' e' stato: "Ci vorra' tempo, sara' difficile, ci saranno intoppi. Ma nessuno potra' piu' fermare il cambiamento iniziato oggi", ha twittato il capo dell'esecutivo che ha evitato di essere presente in Aula per non surriscaldare ulteriormente gli animi. E in realta' la mattinata al Senato e' andata via liscia, senza gli incidenti dei giorni scorsi, con i grillni e i leghisti - cosi' fa anche Sel - che preferiscono abbandonare l'Aula e i numerosi interventi dei 'frenatori', in dissenso con la linea dei propri partiti. Con 183 si' e 4 astenuti il ddl riforme costituzionali ottiene il suo primo via libera. Nel Pd non votano in 14, (tra questi Nerina Dirindin, Francesco Giacobbe, Renato Turano, Erica D'Adda, Grazia Maria Gatti, Sergio Lo Giudice, Claudio Micheloni,Vannino Chiti, Corradino Mineo, Massimo Mucchetti, Lucrezia Ricchiuti, Walter Tocci, Felice Casson e due astenuti, Mario Tronti e Silvana Amati). In FI le assenze sono 19 (Augusto Minzolini, Pietro Liuzzi, Pietro Iurlaro, Claudio Fazzone, Eva Longo, Luigi Perrone, Claudio Fazzone, Francesco Aracri, Cinzia Bonfrisco, Vittorio Zizza, Ciro Falanga, Francesco Bruni, Luigi D'Ambrosio Lettieri mentre non sono assenze politiche quelle di Bernabo' Bocca, Sandro Bondi, Manuela Repetti, Niccolo' Ghedini, Riccardo Conti, Riccardo Mazzoni), otto quelle in Ncd (Paolo Bonaiuti, Luigi Compagna, Francesco Colucci e Antonio Gentile, Antonio Azzollini, Carlo Giovanardi, Antonio D'Ali, Giuseppe Esposito). Tra le fila di Gal a non partecipare al voto sono in 6. Tra gli azzurri promettono battaglia proprio i fedelissimi vicini a Raffaele Fitto e anche nel Pd c'e' chi rimanda alla Camera le prossime mosse, dove i numeri sono piu' ampi, ma dove la battaglia "sara' tutta interna al partito di Largo del Nazareno", fa notare Andrea Olivero, viceministro delle Politiche Agricole ed esponente di Democrazia Solidale. Walter Tocci del Pd non usa mezze misure, "se queste riforme le avrebbe fatte Berlusconi noi saremmo gia' in piazza", dice. In dissenso anche Mineo ("Ma voglio tranquilizzare il premier, non siamo sciacalli") e Vannino Chiti, che porta al suo capogruppo Luigi Zanda un foglio in bianco e nero, con la scritta "vergogna" e i nomi dei dissidenti; c'e' la promessa di Mario Mauro ("il dibattito e' iniziato solo ora"), e l'invettiva del Gal D'Anna. Poi la 'galanteria' di Roberto Calderoli che ringrazia la Finocchiaro per il lavoro svolto in Commissione e si astiene (a differenza degli altri esponenti del Carroccio) premettendo di essere pronto in futuro anche a dire si' al ddl Boschi se verrano recepite le modifiche chieste. Perche', come lo stesso ministro per le Riforme sottolinea, "questo e' solo il primo passaggio". Ci saranno cinque letture, e' Calderoli stesso a ricordarlo facendo notare l'utilizzo da parte di Grasso del 'canguro' jet che ha fatto 'saltare' un gran numero di emendamenti. La Boschi sa che il percorso e' lungo ("non e' mai venuta meno la determinazione, e' un primo segnale della voglia di cambiamento e della capacita' di rispettare gli impegni presi con i cittadini"), ma oggi e' il giorno dei festeggiamenti e, in un clima gia' quasi vacanziero, si concede un brindisi alla buvette, "ora per la legge elettorale ci vediamo a settembre", saluta il ministro. .

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