Riforme: Pd a M5S, chiudiamo tutto entro il 2015

Lunedì, 14 Luglio 2014
- Roma, 14 lug. - "Non c'e' dubbio che la legge elettorale per noi vada approvata il prima possibile. Dunque, ragionevolmente, prima dell'entrata in vigore della riforma costituzionale. Dovendo azzardare dei tempi potremmo dire che entro il 2014 si approva definitivamente la legge elettorale. Nel 2015 definitivamente la riforma costituzionale per poi procedere all'eventuale referendum". Lo si legge nella lettera sulle riforme che il Pd ha inviato al M5S. "Scrivete che siete disponibili a un ballottaggio e ci pare che questo argomento sia molto importante. Voi volete assicurare un premio che arrivi al massimo al 52%. Nell'Italicum il massimo e' al 55%", si legge nella missiva, "Nella legge elettorale dei sindaci e' il 60%. Come vedete si tratta di discutere delle soglie, ma se accettate il principio per cui un vincitore ci vuole sempre e' un grande passo in avanti. Potrebbe sorgere qui una curiosita' intellettuale: perche' il vostro premio di maggioranza al 52% e' democratico; il nostro dell'Italicum al 55% e' incostituzionale autoritario e antidemocratico; quello dei sindaci al 60% ritorna democratico? Ma sono curiosita' che sicuramente ci chiarirete nel corso del nostro incontro". Il punto fondamentale, a detta del Pd, "e' il principio: accettate il fatto che ci sia un vincitore, accettate l'esistenza di un premio di maggioranza. Non sottovalutiamo un passaggio delicato della vostra lettera: noi abbiamo proposto il premio di maggioranza alla coalizione, voi volete lasciarlo solo alla lista vincente. La vostra e' una posizione legittima, che rafforza il bipartitismo a scapito del bipolarismo. Anche tra di noi ci sono molti che vorrebbero dare il premio di maggioranza solo a chi arriva primo, senza obbligo di coalizione. Porremo la vostra legittima considerazione all'attenzione anche degli altri partiti". Del resto "la presenza di soglie per le formazioni minori e' invece presente in tutti i sistemi sia attraverso previsioni esplicite (in Europa di solito e' il 5%, l'Italicum prevede il 4,5%, la legge sulle Europee il 4%) sia attraverso meccanismi impliciti (come per esempio nel sistema inglese o spagnolo)", prosegue il Pd. Comunque "il premio di maggioranza e' condizione di governabilita'. Se ci sono solo cinque parlamentari di differenza tra maggioranza e opposizione, la tenuta quotidiana della maggioranza parlamentare dipendera' dal raffreddore degli eletti: non possiamo accettare una maggioranza che sia in balia dell'aspirina (o, se la citazione vi ricorda qualcuno, dal Maalox). Se accadra' che qualcuno cambia schieramento - argomento che notoriamente vi sta molto a cuore visto il dibattito che ha suscitato nella rete tra di voi il tema delle espulsioni - la maggioranza dovra' andare a casa e la volonta' degli elettori sara' frustrata. Ecco perche' vogliamo un premio di maggioranza piu' consistente di un misero 2%. Ma il fatto che abbiate accolto il principio e' una novita' importante. Discuteremo insieme del quantum". Infine "sui collegi prendiamo atto della vostra disponibilita'. La vostra proposta di legge rischiava di trasformare la scheda elettorale in un lenzuolo. Molto bene cosi'". .

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