Senato: Crimi, solo consiglieri eletti in M5S in nostre liste

Domenica, 24 Agosto 2014
- Roma, 24 ago. - Di fronte a riforme che in Parlamento mirano a "ridurre la sovranita' popolare" il Movimento Cinque Stelle adotta un 'vademecum' per garantire la rappresentativita' degli eletti a Palazzo Madama e aprire i consigli comunali ai cittadini. A presentare le linee guida destinate ai futuri consiglieri comunali e' il senatore Vito Crimi che, in un lungo intervento ospitato dal blog di Grillo, spiega: "Il Partito Unico ha dimostrato di voler ridurre sempre di piu' la sovranita' popolare e l'uso degli strumenti di partecipazione popolare alla vita democratica (referendum e leggi di iniziativa popolare). La riforma costituzionale in discussione prevede un Senato nominato dai consiglieri regionali. La riforma delle province e delle citta' metropolitane ha previsto che i relativi consigli siano nominati dagli stessi consiglieri comunali gia' eletti nelle province". Il Movimento 5 Stelle, aggiunge Crimi, "si e' sempre opposto e continuera' a farlo agli organi istituzionali intermedi tra comuni e regioni, che siano essi eletti a suffragio universale o in modo indiretto, e ritiene che siano sempre i cittadini a dover eleggere i propri organi legislativi e amministrativi". Pertanto, "il M5S presentera' delle liste di candidati interamente composte da consiglieri del M5S e se qualcuno dei consiglieri eletti con altre forze politiche o liste civiche crede davvero nella democrazia e nella rappresentanza del popolo, potra' sottoscrivere le nostre liste al fine di permetterne la presentazione, senza che cio' porti nulla in cambio. Il M5S si prefiggera' nelle citta' metropolitane i seguenti scopi: aprire l'istituzione ai cittadini" cosi' da "poter conoscere tempestivamente le discussioni in atto, avere accesso agli atti e metterli a disposizione dei cittadini e delle forze civiche non collegate ai partiti. Garantire la democrazia ai cittadini e ai Comuni: nella fase di elaborazione dello statuto, attivarsi affinche' il consiglio e il sindaco metropolitani vengano eletti direttamente dai cittadini, garantendo una rappresentanza di tutte le aree territoriali e di tutte le forze politiche, e introdurre meccanismi di democrazia diretta e partecipativa, sia per i cittadini che per i Comuni interessati, evitando che la citta' metropolitana diventi il modo per imporre dall'alto le decisioni ai territori interessati. Difendere il territorio e il bene comune: negli argomenti di competenza della citta' metropolitana (rifiuti, acqua, trasporti, pianificazione territoriale), portare avanti il programma del Movimento per opporsi alla privatizzazione dei beni comuni e alla devastazione del territorio". Nella fase costituente del consiglio metropolitano, inoltre, "i consiglieri metropolitani eletti nelle liste del Movimento 5 Stelle si impegneranno a portare avanti le seguenti proposte: elezione diretta e rappresentativa del consiglio e del sindaco metropolitano. Il consiglio dovra' essere eletto in parte con un sistema che garantisca una rappresentanza di tutte le aree della citta' metropolitana (es. collegi uninominali maggioritari) e in parte con un sistema di riequilibrio che garantisca la presenza anche delle forze politiche minori (es. proporzionale). Questo dovra' avvenire indipendentemente dalla frammentazione del comune capoluogo; a tale scopo il M5S si rende disponibile a portare avanti le relative proposte in Parlamento se necessario. Introduzione nello statuto metropolitano di strumenti di democrazia diretta e partecipativa. Si proporra' di inserire nello statuto sia il referendum deliberativo senza quorum, attivabile sia su proposta dei cittadini che su proposta di un certo numero di Comuni indipendentemente dalla loro dimensione, che la proposta di delibera di iniziativa popolare o comunale". A garanzia dell'autonomia dei Comuni rispetto alle decisioni metropolitane, "si proporra' di inserire nello statuto un meccanismo di convalida delle delibere metropolitane che riguardino una specifica area della citta' metropolitana, prevedendo per una maggioranza qualificata dei Comuni interessati la possibilita' di bloccarle". .

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