Terrorismo: Alfano, elevata vigilanza su obiettivi sensibili

Sabato, 27 Settembre 2014
- Roma, 26 set. - In Italia "non c'e' una minaccia specifica", ma "il livello di allerta e' molto alto" e "la vigilanza sugli obiettivi sensibili e' stata ulteriormente elevata". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, ai microfoni di Radio24, parlando dei rischi legati al terrorismo di matrice religiosa. "L'attenzione e' massima - ha ribadito il ministro - ma al tempo stesso occorre, per senso di responsabilita', dire che non ci sono delle precise minacce gia' individuate". "Siamo vigili su ogni possibile segnale, anche il piu' tenue e apparentemente insignificante", ha confermato Alfano, ricordando la lettera inviata ai prefetti per elevare la vigilanza sugli obiettivi sensibili. Italia meno esposta a rischi per la partecipazione piu' defilata alla coalizione anti Isis? "Siamo parte del fronte comune che contrasta il terrorismo - ha ricordato il ministro - siamo fornitori di sostegno a quelle popolazioni locali a cui abbiamo dato aiuto, anche fornendo delle armi; siamo in prima linea perche' daremo degli aerei da rifornimento e degli addestratori, se servira'. Certo, c'e' chi e' piu' esposto di noi, ma non possiamo in questo trovare motivo per rilassarci". Per Alfano, anche a livello europeo occorre muoversi su due livelli: "controllare il proselitismo attraverso la rete e i canali informatici" e "aumentare l'attenzione ai passeggeri che attraversano la zona Schengen". In particolare, "bisogna rafforzare la procedura del Pnr (Passenger name record), il codice che consente ai Paesi Ue di avere una possibilita' ulteriore di censire e di monitorare i transiti dall'area Schengen". "Proporro' al governo l'approvazione di alcune norme che secondo me possono rafforzare il contrasto al terrorismo internazionale" ha detto il ministro dell'Interno. "La prima - ha spiegato il ministro - e' una misura di prevenzione da estendere anche a quelli che pensano di recarsi in teatri di guerra stranieri: e' l'estensione di misure gia' esistenti contro mafiosi, contro soggetti particolari, e che io preferirei tipizzare ulteriormente definendo al meglio la sua applicabilita' ai potenziali 'foreign fighters'". Il rischio, ha ribadito Alfano, e' quello che "i combattenti europei, e anche italiani, che si recano all'estero, poi possano dare origine a fenomeni di 'reducismo'", ovvero "una volta radicalizzatisi ulteriormente, possano tornare al Paese di origine a fare eventuali attentati". "L'altra norma che intendo proporre - ha concluso il ministro - e' quello che consente la punibilita' anche chi di chi va a combattere, non solo del reclutatore, punibile gia' oggi in base ad una precisa norma del codice penale". .

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