Ue: Renzi, Italia ha problemi reputazione, quindi rispettiamo 3%

Venerdì, 03 Ottobre 2014
- Roma, 3 ott. - "L'Italia ha un grande problema di reputazione, quindi preferisco rispettare il 3% (nel rapporto deficit/pil ndr.) per dare un messaggio di stabilita' e credibilita'". Lo afferma il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, in una intervista al 'Financial Times'. Renzi comunque rispetta la decisione francese di superare il tetto del 3%. "Preferisco avere una Francia al 4,4% nel rapporto deficit/pil - dice il premier italiano - piuttosto che avere domani una Francia con Marine Le Pen. Questo e' molto importante per l'Europa. Dobbiamo dare un messaggio di comprensione ai Paesi che hanno problemi". Su Angela Merkel che parla sempre di 'compiti da fare', Renzi commenta: "L'Europa e' composta da comuni destini, non e' un posto dove ci sono studenti e insegnanti. Non e' bene usare l'espressione 'fare i compiti a casa'. Angela Merkel - prosegue Renzi - e' una grande leader che andrebbe considerata un modello, non un nemico". Renzi e' tornato sull'argomento anche nell'intervento tenuto a Ferrara. "Sostenere che il 3% e' un parametro non attuale e' assolutamente un dato di fatto. Potevo dirlo in maniera molto peggiore ma sono diventato diplomatico". "Io penso - ha proseguito il premier - che il nostro Paese sia vittima di se stesso e del proprio racconto. Per primi noi non siamo capaci di raccontarci bene", ha detto. "Riuscire a mantenere la parola data e' importante, per cui con Pier Carlo Padoan abbiamo deciso di mantenere un atteggiamento di serieta' e dimostrare che l'Italia ce la fa anche con il 3%. Deve tornare ad avere fiducia, ha la seconda manifattura, il maggior risparmio privato", ha aggiunto Renzi. "Se la Francia decide di violare il 3% e andare al 4,4% ma gioca comunque un sacco di carte per cercare la ripresa, preferisco avere oggi una Francia con Hollande e Valls che domani una con Marine Le Pen e l'arco costituzionale che crolla", ha concluso tornando sulle parole di ieri. Poi un riferimento ai sindacati. "Martedi' incontrero' i sindacati - ha annunciato - ma mi permettete di dire che anche i sindacati devono cambiare e non solo la clla colpa di non capito il cambiamento". .

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