Redazione

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 "Non facciamo solo annunci, dobbiamo comunicare meglio quello che stiamo facendo": lo ha affermato nel suo intervento al workshop Ambrosetti il Ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan. Kamsin "Il merito di credito italiano sui mercati finanziari va difeso giorno dopo giorno, e su questo il Tesoro e' impegnato.

Poi ci sono limiti che qualcuno considera simbolici, ma sono comunque limiti segnaletici", ha affermato Pier Carlo Padoan, ministro dell'Economia, intervenendo al workshop di Ambrosetti. La legge di stabilita' sara' "il primo passo nel sentiero dei mille giorni" del governo. Nella legge di stabilita' verra' confermato il bonus di 80 euro ma verranno inseriti anche "benefici fiscali per le imprese" nonche' le norme per il rimborso dei debiti della p.a.. Lo ha anticipato il Ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, concludendo il suo intervento al workshop Ambrosetti.

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Matteo Renzi ha inaugurato ieri la nuova fabbrica del rubinettificio bresciano del gruppo Bonomi disertando Cernobbio. Il premier ha spiegato che "bisogna avere il coraggio di dire che vanno fatti dei tagli nella macchina pubblica, dove c'e' del grasso che cola". Kamsin Secondo il premier "c'e' l'Italia di quelli che ci provano e l'Italia dei gufi mi dicono che non devo offendere i gufi allora smettero' di usare questo paragone. C'e' l'Italia critica che si alza al mattino, schiaffeggia le nuvole e mette il broncio all'arcobaleno, a cui non va bene nulla: sono quelli che da trent'anni hanno occupato tutti i posti e ora hanno il coraggio di dire a noi che non ce la faremo". C'e' poi un'altra Italia "che vuole uscire dalla crisi smettendo il coro delle lamentele e delle litanie".

La replica piu' dura a Renzi e' arrivata dal segretario generale della Cgil Susanna Camusso che, intervendo alla festa nazionale dell'Unita' di Bologna, ha dichiarato: "Se il grasso che cola sono gli stipendi dei poliziotti e dei carabinieri non ci capiamo proprio". Per Camusso, nella Pa ci sono sicuramente possibilita' di riduzione della spesa , nelle altissime retribuzioni, in quelle che ha definito 'stazioni appaltanti' e nelle societa' che non hanno ragione d'essere, interessi che rischiano di scontrarsi con qualche lobby , ma occorre capire dove intervenire. "Si cerca la cosa facile facile - ha incalzato - per non calpestare i piedini a una serie di interessi che vanno difesi". Camusso ha poi difeso la scelta del governo sugli 80 euro ("siamo stati contessimi", ha detto), aggiungendo pero' " non e' che dopo aver dato gli 80 euro si possa fare qualunque cosa, si possano bloccare i contratti, perche' non e' logico".

Blocco dei Salari, Padoan: discorso generale di revisione della spesa.  "Sul blocco dei salari non dico niente, se ne stanno occupando altri ministri: sara' un discorso generale di revisione della spesa".

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"Noi stiamo lavorando in un contesto difficile perche' veniamo da otto ormai di crisi. Siccome dobbiamo governare l'Italia e fare i conti con questa realta', dovremo fare i conti con questa situazione". Kamsin Lo ha detto il ministro del lavoro Giuliano Poletti, a margine di un dibattito alla Festa dell'Unita' a Firenze, ai giornalisti che gli chiedevano un commento alle parole del segretario generale della Cgil sul blocco dei salari degli statali.

"Abbiamo un contesto intorno che anziche' diventare un traino che ti aiuta ad avere spazio per l'economia, entra in difficolta' a sua volta, e naturalmente ci cambia i numeri - ha spiegato Poletti - i calcoli che avevamo fatto erano in una previsione di andamento del Pil positivo per lo 0,8%. Oggi siamo ad una previsione che tende ad essere nettamente piu' bassa, perche' abbiamo visto cos'e' successo nei primi mesi di quest'anno - ha aggiunto Poletti - nel secondo e nel terzo trimestre. Peraltro bisogna anche guardarci intorno: quello che sta succedendo tra Russia e Ucraina non era ovviamente nelle previsioni, i problemi e le turbolenze che abbiamo da altre parti non c'erano. La Germania - ha concluso Poletti - ha rallentato, basterebbe pensare che i dati sulle previsioni europee sono stati abbassati dall'Ocse e dalla Bce.

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 Il blocco dei salari dei dipendenti pubblici e' incomprensibile e il governo dovrebbe essere coerente con la scelta del bonus degli 80 euro, migliorando la condizione dei lavoratori. E' quanto sostiene il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso. Kamsin "Non comprendiamo la logica per cui si continua a prorogare il blocco dei contratti. La sensazione e' che si seguiti a chiedere ai soliti noti per non toccare altri interessi che invece produrrebbero molte risorse".

Sindacati in rivolta dunque dopo l'annuncio del ministro della Pubblica amministrazione, Marianna Madia, che i salari dei diopendenti statali, fermi dal 2010, rimarranno bloccati anche nel 2015.

«Ci mobiliteremo in tutta Italia, spiegheremo a tutti» la situazione, visto che si usano i «guanti bianchi per le municipalizzate e la mannaia su dipendenti pubblici. È intollerabile». "Bisogna decidere che cosa si vuol fare. Il Presidente del consiglio e il governo hanno fatto la manovra sugli 80 euro che noi abbiamo giudicato positivamente, non solo perche' era un segno di riconoscimento al lavoro ma soprattutto perche' era il segnale che non si esce dalla crisi abbassando i salari e peggiorando le condizioni dei lavoratori - prosegue Camusso - Ecco perche' vorremmo coerenza con questa scelta, chiudendo una stagione lunga sei anni che ha portato all'impoverimento delle retribuzioni e delle pensioni. Bisogna mettere al centro il tema della creazione di lavoro: se non si riparte da questo, dal fare investimenti, non possiamo uscire dalla recessione".

Il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, si è detto «molto preoccupato del comportamento del Governo. Siamo ormai alla farsa», ha sottolineato. Il numero uno della Cisl ha poi criticato il metodo con cui è stato comunicato il blocco della contrattazione per gli statali, «annunciato a mezzo stampa: usano un sistema che neanche a Cuba si usa, dove c'è un autocrate». Intanto, ha aggiunto, «le ruberie continuano e lasciano il presepe della spesa pubblica così come è. Anzi negli ultimi sei mesi la spesa è cresciuta, mentre prendono dai più poveri». Secondo Bonanni, infatti, «i dipendenti non prendono un soldo da 8 anni e le assunzioni non si fanno da 15 anni».

Madia: Surplus di attenzione per le forze di polizia - "Per il comparto delle forze di polizia ci sarà un surplus di attenzione, un'attenzione massima perchè è un comparto sensibile e ci metteremo una maggiore attenzione poichè riconosciamo una specificità a questo comparto".

Statali, Cgil: il blocco degli stipendi costerà 600 euro in busta pagaZedde

Nel 2014 l'Italia e' salita dal sesto al quinto posto della classifica dei paesi Ocse con il tasso di disoccupazione piu' elevato, con un 12,6% che segue il 26,8% della Grecia, il 25,1% della Spagna, il 14,3% del Portogallo e il 13,9% della Slovacchia. Kamsin  E' quanto emerge dai dati contenuti nell'Employment Outlook 2014 dell'Ocse, relativi al mese di maggio.

Rispetto all'edizione 2013 del rapporto, quando il tasso di disoccupazione in Italia era stato stimato all'11,9%, il nostro paese ha perso una posizione a favore dell'Irlanda, dove il tasso di disoccupazione e' sceso dal 14,5% al 12%. Non solo, l'Italia e' anche l'unico paese tra i primi cinque in classifica dove il tasso di disoccupazione rispetto all'anno scorso e' aumentato. Sono infatti migliorati i dati di Grecia (27,8% nel 2013), Spagna 27,3% nel 2013), Portogallo (18,2% nel 2013) e Slovacchia (14,6% nel 2013), nonostante l'Ocse, nelle stime diffuse l'anno scorso, avesse previsto il contrario.

Dall'altro lato della classifica, i paesi Ocse con il tasso di disoccupazione piu' basso sono Norvegia (3,3%), Giappone (3,5%), Corea del Sud (3,7%), Austria (4,7%), Svizzera (4,8%), Messico (4,9%) e Germania (5,1%). Secondo le stime, In Italia il tasso di disoccupazione e' destinato a salire al 12,9% nel quarto trimestre del 2014 dal 12,6% dell'analogo periodo del 2013, per poi scendere al 12,2% nel quarto trimestre 2015. Dal rapporto emerge anche che l'Italia e' il quarto paese dell'area Ocse per diffusione di 'false partite Iva', ovvero, lavoratori che sulla carta sono liberi professionisti ma di fatto offrono prestazioni subordinate.

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