mi sono licenziata da Poste italiane al 31 gennaio 2003 dal 1/ 07/2006 ho versato contributi previsti dall'inps come lavoratore agr. autonomi come coadiuvante coltivatrice dell'az di famiglia. Compirò 60 anni il 09/ 08/ 2012. Rientro nella categoria dei salvaguardati???
I lavoratori che, in possesso dell'autorizzazione alla contribuzione volontaria in data antecedente al 4 Dicembre 2011, hanno almeno un contributo accreditato al 6 Dicembre 2011 e che non siano stati rioccupati successivamente alla autorizzazione, sono in possesso dei requisiti per essere inclusi tra i 65mila salvaguardati di cui al Decreto Fornero (articolo 2, comma 1, lettera d) firmato lo scorso 1° Giugno se maturano la decorrenza entro il Dicembre 2013. Il limite viene ora portato al Dicembre 2014 dall'articolo 22, comma 1, lettera c del decreto sulla spending review (DL 95/2012). Per tale ragione dovrebbe soddisfare i requisiti per mantenere l'applicazione delle vecchie di norme di pensionamento.
sono nato il 05/05/1951, dipendente privato ancora occupato. il 31 Luglio 2012 maturo 35 anni di contributi, dal 1984 ho l'autorizzazione alla prosecuzione volontaria dei contributi ma non ho mai versato nulla.
Cosa succede? ? Orlando
La situazione per gli autorizzati ai volontari prima del 20 Luglio 2007 ai sensi dell'articolo 1, comma 8 della legge 243/04 non è stata ancora chiarita in maniera ufficiale.Tuttavia, l'Inps – con le circolari relative alle novità previdenziali – non ha confermato la presenza di eventuali deroghe alle nuove norme. Il decreto interministeriale sugli esodati del 1° giugno 2012, in corso di pubblicazione sulla «Gazzetta Ufficiale», prevede che i requisiti previgenti il "salva-Italia" continuano ad applicarsi nei confronti dei soggetti che matureranno la decorrenza del trattamento entro il dicembre 2013 nei limiti di 10.250 unità. Il decreto sulla spending review posticipa questo termine al dicembre 2014 con una stima di ulteriori 7.400 unità che accederanno alla pensione con le regole previgenti. Resta fermo che i soggetti in questione devono avere almeno un contributo accreditato o accreditabile al 6.12.2011 e che non devono aver trovato occupazione lavorativa successivamente all'autorizzazione.
I contenuti del Decreto Fornero
Il decreto interministeriale fa seguito ai decreti legge 201/2011 e 216/2011 (e relative conversioni in legge) che hanno disegnato la riforma previdenziale e al contempo previsto che alcune categorie di lavoratori possano accedere alla pensione in base alle vecchie regole. Un contingente di 65mila persone (a cui di recente se ne sono aggiunte 55mila con il Dl 95/2012) che è stato meglio individuato dal decreto interministeriale del 1° giugno 2012, contenente, tra l'altro, alcune restrizioni ai parametri di salvaguardia previsti in precedenza. Saranno indenni dagli effetti della riforma:
- 25.590 lavoratori in mobilità che hanno cessato l'attività lavorativa al 4 dicembre con perfezionamento dei requisiti entro il periodo di fruizione dell'indennità di mobilità;
- 3.460 lavoratori in mobilità lunga con cessazione dell'attività lavorativa al 4 dicembre 2011;
- 17.710 titolari di prestazione straordinaria a carico dei fondi di solidarietà al 4 dicembre 2011, oppure il cui accesso al fondo sia autorizzato dall'Inps o previsto da accordi collettivi;
- 10.250 autorizzati al versamento volontario dei contributi con decorrenza della pensione entro il 2013 che non abbiano ripreso l'attività lavorativa e abbiano almeno un contributo accreditato o accreditabile;
- 950 lavoratori esonerati al 4 dicembre 2011;
- 150 lavoratori in congedo per assistere figli disabili;
- 6.890 lavoratori cessati dal servizio ai sensi dell'articolo 6, comma 2-ter del Decreto Milleproroghe con rapporto risolto al 31 dicembre 2011 che non abbiano ripreso a lavorare e maturino la decorrenza entro il 2013.
Chi rientra in queste ultime tre categorie, secondo quanto previsto dal decreto interministeriale, dovrà anche presentare una richiesta di accesso alla salvaguardia presso le direzioni territoriali del lavoro competenti. Le domande saranno esaminate da apposite commissioni che poi comunicheranno l'esito della decisione all'Inps. Le richieste dovranno essere presentate entro 120 giorni dalla pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale.