Pensioni, contano le ultime retribuzioni percepite

Martedì, 16 Aprile 2013

Sono nato nell'agosto 1960, rientro nel sistema retributivo. Ho la possibilità di reimpiegarmi, ma con uno stipendio molto inferiore a quello che percepivo in passato, per arrivare ai nuovi requisiti richiesti per la pensione anticipata. Al patronato mi hanno detto che se trovo una nuova occupazione perderò una rilevante parte della pensione. E' davvero così? Ma ai fini del calcolo della quota A e B, si prenderanno gli ultimi stipendi al 31 dicembre 2011 (fine del sistema retributivo) o gli ultimi del 2019 (fine dell'attività lavorativa, se la trovassi)? Vincenzo

Dipende. La riforma Monti-Fornero, con l'istituzione della quota contributiva relativa alle anzianità matura­te a decorrere dal 1° gennaio 2012, ha congelato i coefficienti di rendimento al 31 dicembre 2011. Tutta­via, stanti le disposizioni contenute nella riforma Amato (Dlgs 503/1992), le retribuzioni prese a riferi­mento saranno quelle antecedenti la decorrenza della pensione o, in ogni caso, le ultime percepite.

Quindi nel caso di specie, un reimpiego con sti­pendio inferiore a quanto percepito prima della cessazione dell'attività lavorativa comporterà una riduzione del tratta­mento pensionistico tanto maggiore quanto sarà l'ar­co temporale in cui le retribuzioni più basse saranno percepite.


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