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Riforma Pensioni, Damiano: bene Poletti. A quando il confronto sui contenuti?
E' necessaria l'apertura di un tavolo di confronto: vorremmo conoscere quando verrà data, nei fatti, questa disponibilità da parte del Governo"
Kamsin "Le dichiarazioni del Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, fanno ben sperare, ma ora serve un confronto serio". E' quanto afferma il Presidente della Commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano, all'indomani di un'intervista rilasciata al quotidiano l'Avvenire in cui il Ministro ha indicato che il tema previdenza è "centrale" nei piani dell'esecutivo. Confermando dunque l'avvio di una discussione per individuare una soluzione strutturale per anticipare l'età pensionabile, soprattutto con riguardo a chi ha perso il lavoro a causa della crisi.
Le ipotesi in campo sono molte: si va dal prestito pensionistico, alla staffetta generazionale (il lavoratore piu' anziano avrebbe un contratto part-time ma gli stessi contributi), alla quiescenza anticipata (ma con decurtazione dell'assegno), alla revisione di quota 100.
Damiano ricorda come il tema della revisione della legge Fornero sia sempre piu' condiviso all'interno del Pd e della maggioranza. "Qualche giorno fa il consigliere economico di Renzi, Gutgeld, ha spiegato in una intervista che con il nostro sistema, ormai contributivo, se pensiono anticipatamente un lavoratore con un trattamento inferiore a quello che gli spetterebbe, sto solo anticipando una spesa che recupererò dopo, con un rimborso a rate. In sostanza, la Ue non dovrebbe fare obiezioni" ha detto Damiano.
"E anche il nuovo centro-destra sta iniziando a porre la questione con maggiore evidenza". Se così stanno le cose quindi "urge l'apertura di un tavolo di confronto: vorremmo conoscere quando verrà data, nei fatti, questa disponibilità da parte del Governo" ha concluso Damiano.
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Liberalizzazioni, Notai ed avvocati nel mirino del Governo
Saranno ridotti gli atti per i quali è richiesta l'autentica notarile che potrà essere concessa anche da altri soggetti come avvocati e commercialisti per transazioni immobiliari di modesta entità.
Kamsin Notai, avvocati, farmaci ed assicurazioni auto. Sono questi i settori interessati nel disegno di legge sulla concorrenza approvato lo scorso venerdì dal Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro per lo sviluppo Economico, Federica Guidi. Certo il cammino parlamentare è ancora lungo, ma la nuova lenzuolata di liberalizzazioni del disegno di legge sulla concorrenza è partita.
Le liberalizzazioni, secondo il Governo, faranno "crescere del 3,3% il Pil in 5 anni e miglioreranno la credibilità del Paese ed il suo rating e costituiscono un elemento importante nel giudizio della Commissione europea sulle riforme italiane". Questi, in sintesi, i contenuti del provvedimento (il testo approvato è qui disponibile).
Assicurazioni. Viene previsto l’obbligo di sconti significativi nel campo della RC Auto se l’automobilista accetta clausole finalizzate al contenimento dei costi o al contrasto delle frodi come l’installazione della scatola nera e di rilevatori del tasso alcolemico, ispezioni preventive dei veicoli e il risarcimento presso officine convenzionate. Altre norme riguardano l’obbligo di indicare i testimoni, in caso di incidenti con soli danni alle cose, non oltre il momento della denuncia, la possibilità di recesso dalle polizze accessorie allo scadere della polizza principale, il conferimento all’IVASS dei poteri di controllo e monitoraggio sull'attuazione delle nuove norme.
Fondi pensione. Viene prevista la piena facoltà di portabilità per i lavoratori dei propri contributi pensionistici, eliminando la possibilità per i contratti di lavoro nazionali di inserire vincoli e condizioni anche in relazione alla quota di spettanza del datore di lavoro. Viene rimosso anche il vincolo, per il fondo di trovare sottoscrittori solo all'interno della categoria professionale di riferimento.
Comunicazioni. Per favorire la mobilità della domanda nei mercati della pay-tv, della telefonia fissa e mobile e di Internet, vengono semplificate le procedure di identificazione dei clienti per la migrazione e viene prevista la trasparenza sulle penali in caso di recesso anticipato dal contratto. L’entità della penale, inoltre, dovrà essere legata ai costi effettivamente sostenuti dall’operatore in caso di promozioni.
Poste. Per allargare ulteriormente la concorrenza viene eliminata la riserva di Poste Italiane sulla spedizione degli atti giudiziari e delle notifiche di sanzione da parte della Pubblica amministrazione.
Energia elettrica, gas e carburanti. Allo scopo di superare le residue regolamentazioni di prezzo, viene previsto: a) per il gas naturale, la graduale eliminazione della “tutela” a decorrere dal 2018 nel mercato domestico (prezzi fissati dall’Autorità per l’Energia per i consumatori che non hanno scelto un fornitore sul libero mercato); b) per l’energia elettrica la graduale restrizione dell’attuale perimetro di tutela (pmi e famiglie che non hanno scelto un fornitore sul mercato), sempre a decorrere dal 2018. c) per i carburanti si vieta l’introduzione, in particolare da parte delle Regioni, di norme discriminatori ad esempio a carico dei nuovi entranti.
Banche. Per garantire la piena mobilità della domanda vengono previste norme come: i costi delle chiamate per l’assistenza ai clienti non potranno superare le tariffe per l’ordinaria chiamata urbana; saranno introdotti strumenti di comparabilità delle offerte di servizi; un apposito sito Internet dovrà garantire la trasparenza nella vendita di polizze assicurative accessorie ai contratti di finanziamento e ai mutui.
Avvocati. Il disegno di legge elimina il vincolo di appartenenza ad una sola associazione professionale, introduce l’obbligo di presentare un preventivo (oggi solo su richiesta dell’assistito) e consente le società multiprofessionali e l’ingresso di soci di capitali.
Notai. Il provvedimento elimina il divieto di pubblicità, allarga il bacino di competenza (dal distretto di Corte d’appello a tutto il territorio regionale) ed elimina il reddito minimo di 50 mila euro. Vengono ridotti gli atti per i quali è richiesta l’autentica notarile e si individuano i casi nei quali questa può essere concessa anche da altri soggetti come avvocati e commercialisti. In questo modo sarà consentito anche ad altri professionisti di redigere atti per transazioni immobiliari di modesta entità e relative ad unità immobiliari non ad uso abitativo; si eliminerà l’obbligo di atto notarile per la costituzione di società a responsabilità limitata con capitale fino a 20 mila euro; si estenderanno gli atti per i quali il passaggio notarile potrà essere sostituito dalla sottoscrizione digitale.
Ingegneri. Le società di ingegneri potranno assumere commesse da privati superando una disciplina oscura e anacronistica risalente agli anni ’40.
Farmacie. Viene eliminato il limite di titolarità di 4 licenze in capo ad un unico soggetto e viene consentito l’ingresso di soci di capitale.
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Jobs Act, la maternità e i congedi si allungano
Il decreto interviene sul Testo unico del 2001 sulla maternità e la paternità (Dlgs 151) allungando i termini dei diritti di sospensione dall'attività lavorativa per l'assistenza dei figli naturali o adottivi.
Kamsin Estensione del congedo anche per le lavoratrici autonome, allungamento del periodo di utilizzo del congedo parentale fino a sei mesi e possibilità di fruirne anche su base oraria con una forma di part-time al 50%. Sono queste le novità più importanti in arrivo sul fronte delle politiche di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro contenute nel decreto legislativo varato venerdì dal Consiglio dei ministri e ora al vaglio delle Camere.
Si tratta del quarto decreto di attuazione della legge delega (qui il testo diffuso da Palazzo Chigi), un provvedimento rivolto alla famiglia con l'intento di rendere più facile la conciliazione tra il lavoro e la cura dei figli. Il testo, come ormai avviene sempre, è ancora suscettibile di modifiche dell'ultimo momento e dovrà poi passare al vaglio del Parlamento per il parere non vincolante.
Le novità. La fruizione del congedo parentale sarà possibile fino al dodicesimo anno di età del figlio (non più l'ottavo) mentre per il trattamento economico collegato (30% dello stipendio nel semestre) l'estensione va dai primi 3 anni del bimbo ai primi 6 anni. Inoltre il trattamento per i genitori adottivi sarà totalmente equiparato a quello dei genitori naturali, periodi di congedo compresi. Esteso anche il periodo di congedo pagato con indennità (fino a una certa soglia di reddito) fino ai 12 anni del figlio e non più degli 8 come previsto ora. Congedi di cui sarà possibile usufruire anche in maniera frazionata a ore e non solo giornaliera.
Particolarmente importante l'estensione della maternità alle lavoratrici autonome e del settore agricolo che potranno (non dovranno) assentarsi per 5 mesi con un assegno pagato. Una misura che sarà garantita in maniera automatica a tutte le lavoratrici iscritte alla gestione separata Inps, anche qualora il datore di lavoro non abbia versato i relativi contributi (ora invece in questo caso l'indennità non viene pagata). Ancora, il padre libero professionista potrà ricevere l'indennità di maternità in caso di impossibilità della madre di goderne.
La novità si affianca al debutto del congedo di tre mesi per le donne vittima di violenza di genere. Si tratta di un congedo particolare di 3 mesi retribuito al 100% per le donne vittime di violenza di genere, che potranno anche scegliere di cambiare il loro impegno a tempo pieno in parttime ed eventualmente poi ritornare alla condizione iniziale.
Le misure hanno carattere sperimentale per il solo 2015 e sono finanziate con 222 milioni di euro prelevati dall'apposito fondo da 2,2 miliardi previsto per quest'anno dalla legge di Stabilità.
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Riforma Pensioni, Poletti: è il momento di cambiare
Il Ministro del Lavoro fa il punto dei prossimi temi che saranno affrontati dopo il Jobs Act. Piano per l'inclusione sociale ed una riforma delle pensioni.
Kamsin In breve tempo almeno la metà dei nuovi assunti potrà entrare nel mondo del lavoro con il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti». E' positivo il giudizio del Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, sulle nuove regole sul mercato del lavoro introdotte dal Jobs Act in un'intervista raccolta oggi dal Quotidiano Avvenire. Il titolare del Dicastero di Via Veneto ha comunque confermato che il tema pensioni sia "centrale" nell'agenda di Governo dei prossimi mesi.
Quando aprirete il capitolo pensioni? "E' un capitolo delicato, lì c'è in gioco la vita di milioni di italiani. Servono cautela e attenzione. Sicuramente la legge Fomero ha creato problemi e ora abbiamo la necessità di introdurre alcuni elementi di flessibilità in uscita, a partire dalle condizioni socialmente più difficili. Il tema previdenza è centrale, la stabilità dei conti è segno della nostra affidabilità. Però adesso dobbiamo riflettere anche su un altro dato: quanto costa in termini di competitività tenere al lavoro persone chegià hanno dato tutto? Ecco, dobbiamo partire da qui e ragionare con l'Europa su questo schema".
I tempi? "Non ci sono date già stabilite. Sappiamo che questi passaggi molti rilevanti avvengono in concomitanza con la legge di Stabilità, anche per verificarne l'impatto sul bilancio. Ne discuteremo con il presidente dell'Inps Boeri".
Poletti indica che il pensiero va soprattutto a chi è rimasto piu' indietro. "Abbiamo ripreso in mano il tema del piano nazionale di contrasto alla povertà di cui si era già parlato nei mesi scorsi. Abbiamo bisogno di fare in fretta. La deadline è giugno: il piano per l'inclusione sociale e quello per la povertà devono camminare insieme. Abbiamo già avuto un primo confronto con le Regioni con l'obiettivo di destinare tutte le risorse già disponibili a questo grande disegno. Se non dovessero bastare, ne cercheremo altre".
Un passo contro la povertà può prendere forma dietro l'estensione del bonus degli ottanta euro? Abbiamo bisogno di una vera operazione per garantire al Paese equità e giustizia sociale. Estendere il bonus a pensionati e indigenti è un tema su cui si è ragionato. Avendo le risorse, io lo farei senza esitare.
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Inps, ai nastri di partenza il casellario unico dell'assistenza
Dopo oltre quattro anni di gestazione è finalmente in arrivo il regolamento sul casellario dell'assistenza Inps. La banca dati monitorerà tutte le spese per le prestazioni assistenziali.
Kamsin Decollerà a breve l'anagrafe generale Inps di tutte le posizioni assistenziali. Ne ha dato notizia questa settimana il direttore generale per le politiche sociali Raffaele Tangorra indicando che a breve sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale il regolamento attuativo. L'obiettivo è avere un quadro complessivo dell'assistenza sociale italiana per gestire, programmare, monitorare la spesa, valutare l'efficienza degli interventi ed elaborare statistiche e studi.
Dunque d'ora in poi le amministrazioni locali e ogni altro ente che eroga questo genere di prestazioni dovranno mettere a disposizione del Casellario le informazioni previste dal decreto e l'Inps dovrà rendere disponibili le informazioni raccolte in forma individuale, ma prive di ogni riferimento che ne permetta il collegamento con gli interessati, al ministero del Lavoro, al ministero dell'Economia, alle Regioni, alle Province autonome e ai Comuni. Saranno così raccolti, conservati e gestiti i dati personali e familiari dei beneficiari, le informazioni sugli enti eroganti e sulle prestazioni assegnate.
La nuova banca dati unica servirà per raccogliere e conservare tutti i dati sulle diverse prestazioni erogate, nonchè le informazioni utili alla presa in carico dei soggetti che beneficiano di queste prestazioni, «incluse le informazioni sulle caratteristiche personali e familiari e sulla valutazione del bisogno». Con il programma si potranno monitorare flussi di spesa che spaziano dalle prestazioni sociali assicurate dai Comuni (circa 7 miliardi l'anno) all'intero quadro delle prestazioni sociali Inps (25 miliardi l'anno). Con il casellario sarà piu' facile monitorare di quali prestazioni effettivamente beneficiano i circa 20 milioni di italiani che hanno l'Isee e se ne hanno davvero diritto.
Il sistema partirà gradualmente ha indicato Tangorra. Il casellario permetterà il controllo ad esempio delle pensioni di invalidità o le indennità di accompagnamento, le pensioni e gli assegni sociali, gli assegni familiari o di maternità fino ai permessi retribuiti per l'assistenza ai portatori di handicap (legge 104/92). Ma anche su agevolazioni tributarie come le detrazioni per il coniuge a carico o le deduzioni per le spese mediche e di assistenza specifica necessarie nei casi di grave e permanente invalidità.
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Jobs Act, Arriva lo Stop alle collaborazioni a progetto. Ecco il decreto
Il Governo presenta il decreto legislativo che riduce la precarietà. «L'area grigia del lavoro parasubordinato che in questi anni si è estesa a dismisura» ha spiegato il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, «sarà cancellata».
Kamsin Con il via libera definitivo del Consiglio dei ministri al terzo decreto del jobs act, dal vocabolario scomparirà la parola co.co.pro. Una volta che il decreto avrà il suo ok definitivo (al massimo un paio di mesi), non potranno più essere attivati nuovi contratti di collaborazione a progetto. E anche se quelli già in essere potranno proseguire fino alla loro scadenza, a partire dal gennaio 2016, ai rapporti di collaborazione "mascherati" cioè quelli personali con contenuto ripetitivo ed etero-organizzati dal datore di lavoro saranno applicate le norme del lavoro subordinato. Potranno invece restare altri tipi di collaborazioni con riferimento a quattro tipologie, prime fra tutte quelle regolamentate da accordi collettivi che prevedono discipline specifiche relative al trattamento economico e normativo legate alle esigenze produttive e organizzative del relativo settore.
L'operazione secondo le stime del governo, dovrebbe far migrare nei prossimi mesi ben duecentomila finte collaborazioni dalla formula co.co.pro al contratto a tutele crescenti.
Sotto l'accetta del governo cadono anche il contratto di associazione in partecipazione e il job sharing. Resta quello a chiamata, i voucher (il tetto di reddito massimo del lavoratore passa però da 5.000 a 7.000), l'apprendistato (con la riduzione del 35% degli oneri di formazione per l'impresa); lo staff-leasing (senza causali).
Contratti a termine. Non ci sono modifiche per i contratti a termine che escono con lo stesso profilo che avevano assunto dopo il decreto Poletti dell'anno scorso. La durata massima resta a 36 mesi e in questo arco di tempo possono essere prorogati fino a cinque volte. Il numero complessivo di contratti a termine non potrà superare il 20% del numero di lavoratori a tempo indeterminato ma questo limite prevede diverse deroghe, tra cui le start up, i casi di sostituzione di lavoratori assenti o i lavoratori con più di 55 anni.
Demansionamento e Part-time. Potenziato il diritto del lavoratore al part-time, soprattutto di fronte a situazioni di patologie croniche. Via libera anche al demansionamento (al massimo di un livello), a invarianza di stipendio base. Il provvedimento prevede che il datore di lavoro potrà modificare unilateralmente le mansioni nei casi di riorganizzazione o ristrutturazione aziendale, quando cioè sussistono ragioni tecnico-produttive oggettive.
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Milleproroghe 2015, riaperti i termini per pagare i debiti ad Equitalia
Si riaprono i termini per chiedere un piano di rate per i debiti con il fisco. Chi è decaduto fino a fine 2014 può fare la richiesta entro il 31 luglio.
Kamsin Disco verde alla riapertura dei termini per la rateizzazione delle cartelle di Equitalia. Lo prevede un emendamento contenuto nel decreto legge milleproroghe 2015 approvato ieri in prima lettura della Camera dei Deputati. In relazione anche al momento di particolare crisi e difficoltà finanziaria delle famiglie e delle imprese del nostro Paese, i relatori in accordo con il governo hanno dato parere positivo ad una nuova proroga dei termini per chiedere la rateizzazione delle cartelle di Equitalia. Il provvedimento era molto atteso dai contribuenti che, in forza della crisi economica, erano decaduti dal beneficio della rateizzazione perché avevano saltato delle rate.
La misura prevede quindi che i contribuenti decaduti entro il 31 dicembre 2014 potranno richiedere la concessione di un nuovo piano di rateizzazione fino a un massimo di 72 rate mensili, presentando la richiesta entro e non oltre il 31 luglio 2015, mentre la possibilità era scaduta nel luglio 2014. A seguito della presentazione della richiesta, non potranno essere avviate nuove azioni esecutive nei confronti del beneficiario. Se la rateazione è richiesta dopo una segnalazione effettuata da una pubblica amministrazione prima di eseguire un pagamento (ai sensi dell'articolo 48-bis del decreto del Presidente della Repubblica n. 602 del 1973), la stessa non può essere concessa limitatamente agli importi che ne costituiscono oggetto.
Sempre sul fisco tra le altre misure, torna in vita il vecchio regime dei minimi Iva (con tassazione agevolata al 5%) che coesisterà per tutto il 2015 con il nuovo regime (al 15%). Niente da fare per l'aumento dell'Iva sul pellet. Capitolo importante anche per quanto riguarda il "rientro" dei cervelli. Se ne era parlato già con l'Investment compact, ma alla fine la proroga degli incentivi per arginare la "fuga dei cervelli" e rendere più invitante la prospettiva di tornare in patria è arrivata, per i prossimi due anni. Passa anche da 4 a 6 anni la durata massima degli assegni di ricerca.
Fino al 30 luglio, inoltre, i sindaci, anche le unioni di Comuni, potranno chiedere la riapertura degli uffici soppressi per effetto del riordino. Slitta invece a fine anno il termine per completare l'unione dei Comuni Per "compensare" la reverse charge dell'Iva, il governo ha deciso di prorogare fino a fine 2016 l'anticipo di una quota degli appalti alle imprese, quota aumentata al 20% per attenuare i problemi di liquidità delle aziende. Congelato per il 2015 l'ampliamento dell'accesso al Fondo di garanzia per le Pmi alle imprese fino a 499 addetti. Slitta alla fine del 2017 la riforma dell'esame di abilitazione degli avvocati, mentre per due anni la titolarità delle farmacie si potrà ottenere con la sola iscrizione all'albo, salvo che per le 2.600 nuove sedi oggetto del concorso straordinario.
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Pensioni, fuori dalle Pa chi ha raggiunto l'età pensionabile
Sarà piu' facile per le pubbliche amministrazioni collocare forzosamente in pensione i dipendenti pubblici che abbiano maturato un diritto a pensione.
Kamsin Chi ha raggiunto l'età pensionabile potrà essere messo a riposo d'ufficio. E' questa la sintesi della Circolare della Funzione Pubblica 2/2015 pubblicata in settimana da Palazzo Vidoni. Il provvedimento conferma in sostanza le regole introdotte dal Dl 90/2014 la scorsa estate individuando, con precisione, i limiti e le modalità per l'esercizio del potere di collocare in pensione d'ufficio i dipendenti pubblici.
Da un lato la Circolare conferma che tutte le amministrazioni nonché le Authority potranno, facoltativamente, procedere alla risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro dei propri dipendenti quando maturano i requisiti per l'anzianità contributiva (42 anni e sei mesi se uomini, 41 e sei mesi se donne) e hanno compiuto 62 anni di età. Prima di agire l'amministrazione dovrà dare un preavviso di sei mesi (il preavviso potrà essere anche comunicato in anticipo rispetto alla realizzazione dei relativi presupposti). La facoltà in parola è tuttavia preclusa nei confronti dei dirigenti medici responsabili di struttura complessa (i primari), i magistrati, il personale difesa e soccorso pubblico e i professori universitari.
L'altro punto è la conferma dell'abolizione del trattenimento in servizio. Quando il lavoratore ha raggiunto l'età per la vecchiaia non potrà piu' chiedere di restare in servizio, come accadeva in passato, al fine di maturare una pensione piu' succulenta. C'è solo una deroga. Le amministrazioni, infatti, non dovranno comunque penalizzare i lavoratori che, pur avendo raggiunto i limiti di età, non hanno i contributi pieni: in questo caso è prevista infatti la possibilità di permettere il proseguimento dell'impiego fino ai 70 anni (più l'adeguamento alla speranza divita).
Dirigenti Medici. Resta il regime speciale per i dirigenti medici. Il limite massimo per il pensionamento di vecchiaia è, per questi professionisti, a 65 anni ma, su richiesta dell'interessato, è possibile chiedere la permanenza in servizio sino a 40 anni di servizio effettivo purché non si superino i 70 anni di età. L'amministrazione, in questi casi, potrà concedere l'allungamento del rapporto di lavoro se non si determina un «aumento del numero dei dirigenti».
Chi ha raggiunto la Q96 entro il 2011. La Circolare ribadisce inoltre che i dipendenti che hanno maturato il requisito di accesso al pensionamento entro il 31 dicembre 2011 rimangono soggetti al regime di accesso al pensionamento previgente (anche in applicazione dell'articolo 2, comma 4, del decreto legge 31 agosto 2013, n. 101). Pertanto nei confronti di questi dipendenti l'amministrazione può esercitare il recesso al raggiungimento del limite ordinamentale (cioè a 65 anni), nonché al conseguimento del requisito dell'anzianità contributiva di 40 anni di servizio.
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Inps, Cioffi alla Direzione Generale
L'istituto previdenziale avrà un presidente ed un direttore generale entrambi provenienti dall'esterno. La scelta di Cioffi è stata concordata con il Neopresidente Tito Boeri.
Kamsin Il governo completa l'assetto di vertice dell'Inps. Su proposta del neopresidente Tito Boeri, il ministro del Lavoro Poletti ha indicato per la direzione generale Massimo Cioffi, già direttore del personale dell'Enel, uscito dopo l'arrivo di Francesco Starace alla guida del colosso elettrico. Affinché il nuovo dg diventi operativo occorrerà attendere il decreto ministeriale a firma del responsabile del Lavoro, Giuliano Poletti, che ha già confermato all'Inail dg uscente, Giuseppe Lucibello.
I tempi dovrebbero essere rapidi anche per consentire all'Inps di tornare nel pieno dell'operatività dopo l'uscita dal commissariamento breve di Tiziano Treu e in attesa della definizione della nuova governance. Un modello duale con Cda leggero e Civ ridotto che dovrebbe essere accompagnato da un vasto processo riorganizzativo. Anche per questo motivo la scelta sarebbe ricaduta su Cioffi, bocconiano come Boeri. La nomina sarà formalizzata la prossima settimana: è così destinata a durare pochi giorni la reggenza di Antonello Crudo, scelto come dg facente funzioni dopo la scadenza del mandato di Mauro Nori e della relativa proroga di 45 giorni.
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Pensioni, Grasso: stop vitalizi ai condannati entro il 2015
Botta e risposta tra il presidente del Senato, Piero Grasso, e la presidente della Camera, Laura Boldrini, sull'abolizione del vitalizio agli ex parlamentari condannati in via definitiva. Ne discutono entrambi i rami del Parlamento da circa otto mesi. Ma ancora non s'è fatto nulla. «Lo stop arriverà entro l'anno» assicura Grasso. Che, poi, attacca: «Abbiamo correttamente aspettato la Camera, ma la loro decisione non è arrivata. Decideremo ugualmente, anche senza il parere dei deputati». «La questione è stata da me posta già a giugno all'attenzione dell'Ufficio di Presidenza della Camera», ribatte Laura Boldrini. «Ho sollecitato la conclusione dell'istruttoria anche nella riunione dell'Ufficio di Presidenza dell'8 ottobre — sottolinea la presidente di Montecitorio — sono fiduciosa che l'iter si concluderà quanto prima.
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