Redazione

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- Roma, 22 mag. - "Dopo il discorso del 24 aprile 2009 a Onna i sondaggi che mi riguardavano andarono al 75,3% e questo provoco' terrore in certe parti. Nell'opposizione si riunirono e dissero, questo non ce lo togliamo piu' dalle scatole e comincio' il delendum Berlusconi". Lo ha detto Silvio Berlusconi a Omnibus e ha aggiunto: "E si arrivo' al colpo di Stato nel 2011. L'apprezzamento verso il mio governo era cosi' alto che ritennero che bisognava fare di tutto per evitare che continuassimo anche vincendo le future elezioni. Da li' parti' la manovra fallita nel 2010, che continuo' con una tempesta perfetta" fino al "colpo di Stato" dell'11 novembre 2011. "Io ho le prove di tante cose", ha detto Berlusconi ed ha annunciato "con la nuova legislatura chiederemo una commissione d'inchiesta anche al Parlamento europeo". "Questa legislatura non andra' avanti fino al 2018", ha spiegato Berlusconi, "penso che noi dobbiamo guardare all'ipotesi di anticipazione immediata delle elezioni con molta attenzione. Per come va l'economia, passata dallo sviluppo con i miei governi alla recessione, cerdeo che questo portera' fra un anno, massimo un anno e mezzo, a elezioni, sempre che non avvengano fatti traumatici" con la vittoria di Grillo. Napolitano? "Pensavamo che fosse una cosa per un breve periodo e coloro che sarebbero stati votati al suo posto avevamo fondati motivi per ritenere che sarebbero stati pessimi Presidenti della Repubblica e assolutamente nemici", ha detto Berlusconi, spiegando il si' del suo partito alla rielezione di Giorgio Napolitano a Capo dello Stato ed ha aggiunto "non avevamo le prove che certe azioni avevano determinato la caduta del governo". Su Giorgio Napolitano Berlusconi ha anche detto lasciamo "alla storia dare il suo giudizio". E ancora: "Sara' la storia a lodare o a rimproverare". "Il governo Renzi e' largamente inadeguato alla situazione. Quando qualcuno li ha chiamati dilettanti allo sbaraglio ho convenuto con questa frase. Non ho detto di essere disposto ad allearmi con Renzi. Vedremo. E' inutile ipotizzare situazioni". Io malanconico? "Non e' vero, resto ottimista"risponde l'ex cavaliere a proposito delle elezioni europee. .
- Roma 22 mag. - "Se non mi fanno fare le riforme allora si che e' fallito il mio progetto e vado a casa". Lo dice il premier Matteo Renzi a Radio Anch'io. "Io sono qui a Roma per cercare di cambiare le regole del gioco", ribadisce il presidente del Consiglio. "Se falliamo la colpa e' mia. Non cerco alibi. Se vinciamo vincono gli italiani", ha sottolineato Renzi. "Non e' un problema di percentuali anche se sono convinto che davvero possiamo fare un bel risultato. Serve un voto per rafforzare l'Italia", ha chiarito il premier parlando delle Europee. .

- Roma 22 mag. - "Il voto per il Pd e' un voto di pancia e di testa. Voglio un'Europa piu' vicina ai diritti di tutti noi". Lo ha detto il presidente del Consiglio Matteo Renzi, intervenendo a "Radio anch'io" su Radio Uno. "Se qualcuno viene eletto lascia la carica che ha in Italia", ha ribadito il premier. "In Italia tutto il dibattito si concentra solo sulle percentuali. Lo trovo abbastanza deprimente. Alle scorse elezioni europee il Pd ha preso il 26%, alle politiche con Bersani il 25% se noi andassimo sotto queste cifre il Pd ha nettamente perso ma sono convinto che possiamo fare un grande risultato, vedo una grande mobilitazione". .

- Roma 22 mag. - Mentre in alcuni paesi dell'Unione (Gran Bretagna e Olanda) si sono gia' aperti i seggi per il rinnovo del parlamento europeo, in Italia si registrano le ultime schermaglie da campagna elettorale. Ancora una volta televisione e radio sono protagoniste degli ultimi 'appelli' dei leader politici. Il Premier Matteo Renzi, che ha scelto di scendere in campagna elettorale in prima persona da segretario del Pd, ribadisce anche oggi che "se non mi fanno fare le riforme allora si' che e' fallito il mio progetto e vado a casa". Parlando a Radio Anch'io, il leader dei democratici spiega. "Io sono qui a Roma per cercare di cambiare le regole del gioco, se falliamo la colpa e' mia. Non cerco alibi. Se vinciamo vincono gli italiani", ha sottolineato.

Sotto il 26% sconfitta, ma noi faremo grande risultato

"Non e' un problema di percentuali anche se sono convinto che davvero possiamo fare un bel risultato. Serve un voto per rafforzare l'Italia", ha chiarito il premier parlando delle Europee. "Ultimi giorni di derby: rabbia vs speranza, protesta vs proposta, vaffa vs idee. Cambiare l'Italia, non insultare gli italiani", scrive poco dopo su Twitter. Renzi annuncia quindi per domani una conferenza stampa in cui illustrera' "i primi 80 giorni" di governo "per cambiare l'Italia". Lo spread sfiora i 200 punti? Non c'e' nessun complotto che fa alzare lo spread, assicura Renzi. "I burattinai? E' del tutto naturale che se i mercati vedono una prospettiva di sviluppo e di riforma, lo spread scende sotto i 150 punti base. E che di fronte ai populismo sale"

BERLUSCONI: INCHIESTA UE SU GOLPE 2011. E RENZI NON DURA MOLTO

"Dopo il discorso del 24 aprile 2009 a Onna i sondaggi che mi riguardavano andarono al 75,3% e questo provoco' terrore in certe parti. Nell'opposizione si riunirono e dissero, questo non ce lo togliamo piu' dalle scatole e comincio' il delendum Berlusconi". Silvio Berlusconi sceglie invece i teleschermi di Omnibus, su La7, per aprire la sua giornata da leader. E ancora una volta il discorso ricade sul presunto complotto ai danni del suo governo del 2011: "E si arrivo' al colpo di Stato nel 2011. L'apprezzamento verso il mio governo era cosi' alto che ritennero che bisognava fare di tutto per evitare che continuassimo anche vincendo le future elezioni. Da li' parti' la manovra fallita nel 2010, che continuo' con una tempesta perfetta" fino al "colpo di Stato" dell'11 novembre 2011. "Io ho le prove di tante cose", ha detto Berlusconi ed ha annunciato "con la nuova legislatura chiederemo una commissione d'inchiesta anche al Parlamento europeo". L'ex cavaliere si e' detto convinto che "questa legislatura non andra' avanti fino al 2018, penso che noi dobbiamo guardare all'ipotesi di anticipazione immediata delle elezioni con molta attenzione". E Napolitano? "Pensavamo che fosse una cosa per un breve periodo e coloro che sarebbero stati votati al suo posto avevamo fondati motivi per ritenere che sarebbero stati pessimi Presidenti della Repubblica e assolutamente nemici", ha detto Berlusconi, aggiungendo: lasciamo che sia la "storia a dare il suo giudizio" sul Capo dello Stato. E ancora: "Sara' la storia a lodare o a rimproverare". E comunque "il prossimo Presidente della Repubblica deve essere eletto direttamente dai cittadini". Il governo Renzi? "e' largamente inadeguato alla situazione". Scajola? "Non so nulla di questo" e "queste cose fanno male perche' ad orologeria" in campagna elettorale. Comunque Scajola "e' da molto tempo fuori dal nostro partito", e' stato "giusto" non candidarlo. Grillo? C'e' il rischio di "autoritarismo e totalitarismo" che e' "contro la democrazia". "Siamo nelle condizioni della Germania dopo Waimar. Allora venne fuori un totalitarismo sanguinario", ha detto ancora. Poi ha aggiunto: "Non cadiamo nelle mani di un dittatore". Infine gli a Cesano Boscone? "Un'oasi di pace dove sono adorato dalle mie vecchiette e magari posso farmi dare una camera e restare li' a lungo...". .

- Roma, 19 mag. - Parte oggi la sfida elettorale europea. Il Regno Unito e' il primo paese ad aprire le urne. In Italia si registrano le ultime schermaglie da campagna elettorale. Ieri il premier Matteo Renzi ha messo in guardia: "Io vado a casa domattina se il Parlamento mi impedisce di fare le riforme. Io non sono aggrappato alla seggiola. Io vado a casa domattina se il Parlamento mi manda a casa. E' il Parlamento italiano che ti manda a casa. Se il parlamento impedisce al governo di andare avanti io non avrei alcun problema" a fare un passo indietro. "So che non ho avuto una leggittimazione popolare - spiega il segretario del Pd - ma c'e' stata una leggittimazione parlamentare, che e' costituzionale". "Martedi' ci sono tre argomenti all'ordine del giorno sul tavolo del consiglio europeo: Ucraina, Libia e nomine. Rispetto a qualche anno fa, per la prima volta, il presidente della Commissione Europea uscira' dal voto degli elettori. Perche' ogni gruppo ha scelto un candidato. La prima riflessione e' che cosa far fare alla Commissione Europea. Io opterei per un presidente della commissione che mi dice che il patto di stabilita' non comprende scuola, energie, infrastrutture", ha detto Renzi. "Per l'Italia non e' centrale avere gli Esteri o l'Agricoltura. Per l'Italia e' importante avere i soldi del patto di stabilita'", ha aggiunto Renzi. "Non c'e' un interesse nazionale nella politica estera europea. L'interesse nazionale e' passare da una politica di austerity a una politica di crescita". "O noi cambiamo la politica europea o i posti di lavoro ce li scordiamo", ha aggiunto il premier, spiegando che "al Parlamento europeo non si vanno a fare sceneggiate. Si va al Parlamento per cambiare le regole del gioco", e comunque "il Pd stara' davanti a Grillo" "Non soltanto ho incontrato Cottarelli, ma la revisione della spesa ha prodotto gli ottanta euro i piu' in busta paga che per qualcuno sono una mancia, ma per chi guadagna mille euro non lo sono affatto. Stiamo abbassando le tasse e se pensiamo a chi diceva nel 2001 'meno tasse per tutti' possiamo vedere chi le sta abbassando veramente". Il Cdm nominera' il successore di Befera e accorpera' Agenzia delle entrate e Equitalia? "Lo vedrete domani - risponde il premier - Il consiglio dei ministri e' domani (oggi, ndr)". Ma se Berlusconi dovesse arivare terzo, salta l'accordo sull'Italicum? "Credo di no", rispoden sicuro il premier. .
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