Europee, ultime schermaglie Renzi, senza riforme vado via

Giovedì, 22 Maggio 2014

- Roma 22 mag. - Mentre in alcuni paesi dell'Unione (Gran Bretagna e Olanda) si sono gia' aperti i seggi per il rinnovo del parlamento europeo, in Italia si registrano le ultime schermaglie da campagna elettorale. Ancora una volta televisione e radio sono protagoniste degli ultimi 'appelli' dei leader politici. Il Premier Matteo Renzi, che ha scelto di scendere in campagna elettorale in prima persona da segretario del Pd, ribadisce anche oggi che "se non mi fanno fare le riforme allora si' che e' fallito il mio progetto e vado a casa". Parlando a Radio Anch'io, il leader dei democratici spiega. "Io sono qui a Roma per cercare di cambiare le regole del gioco, se falliamo la colpa e' mia. Non cerco alibi. Se vinciamo vincono gli italiani", ha sottolineato.

Sotto il 26% sconfitta, ma noi faremo grande risultato

"Non e' un problema di percentuali anche se sono convinto che davvero possiamo fare un bel risultato. Serve un voto per rafforzare l'Italia", ha chiarito il premier parlando delle Europee. "Ultimi giorni di derby: rabbia vs speranza, protesta vs proposta, vaffa vs idee. Cambiare l'Italia, non insultare gli italiani", scrive poco dopo su Twitter. Renzi annuncia quindi per domani una conferenza stampa in cui illustrera' "i primi 80 giorni" di governo "per cambiare l'Italia". Lo spread sfiora i 200 punti? Non c'e' nessun complotto che fa alzare lo spread, assicura Renzi. "I burattinai? E' del tutto naturale che se i mercati vedono una prospettiva di sviluppo e di riforma, lo spread scende sotto i 150 punti base. E che di fronte ai populismo sale"

BERLUSCONI: INCHIESTA UE SU GOLPE 2011. E RENZI NON DURA MOLTO

"Dopo il discorso del 24 aprile 2009 a Onna i sondaggi che mi riguardavano andarono al 75,3% e questo provoco' terrore in certe parti. Nell'opposizione si riunirono e dissero, questo non ce lo togliamo piu' dalle scatole e comincio' il delendum Berlusconi". Silvio Berlusconi sceglie invece i teleschermi di Omnibus, su La7, per aprire la sua giornata da leader. E ancora una volta il discorso ricade sul presunto complotto ai danni del suo governo del 2011: "E si arrivo' al colpo di Stato nel 2011. L'apprezzamento verso il mio governo era cosi' alto che ritennero che bisognava fare di tutto per evitare che continuassimo anche vincendo le future elezioni. Da li' parti' la manovra fallita nel 2010, che continuo' con una tempesta perfetta" fino al "colpo di Stato" dell'11 novembre 2011. "Io ho le prove di tante cose", ha detto Berlusconi ed ha annunciato "con la nuova legislatura chiederemo una commissione d'inchiesta anche al Parlamento europeo". L'ex cavaliere si e' detto convinto che "questa legislatura non andra' avanti fino al 2018, penso che noi dobbiamo guardare all'ipotesi di anticipazione immediata delle elezioni con molta attenzione". E Napolitano? "Pensavamo che fosse una cosa per un breve periodo e coloro che sarebbero stati votati al suo posto avevamo fondati motivi per ritenere che sarebbero stati pessimi Presidenti della Repubblica e assolutamente nemici", ha detto Berlusconi, aggiungendo: lasciamo che sia la "storia a dare il suo giudizio" sul Capo dello Stato. E ancora: "Sara' la storia a lodare o a rimproverare". E comunque "il prossimo Presidente della Repubblica deve essere eletto direttamente dai cittadini". Il governo Renzi? "e' largamente inadeguato alla situazione". Scajola? "Non so nulla di questo" e "queste cose fanno male perche' ad orologeria" in campagna elettorale. Comunque Scajola "e' da molto tempo fuori dal nostro partito", e' stato "giusto" non candidarlo. Grillo? C'e' il rischio di "autoritarismo e totalitarismo" che e' "contro la democrazia". "Siamo nelle condizioni della Germania dopo Waimar. Allora venne fuori un totalitarismo sanguinario", ha detto ancora. Poi ha aggiunto: "Non cadiamo nelle mani di un dittatore". Infine gli a Cesano Boscone? "Un'oasi di pace dove sono adorato dalle mie vecchiette e magari posso farmi dare una camera e restare li' a lungo...". .

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