Redazione

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- Roma, 14 mag. - "Se non vi difendiamo noi in Italia non vi difenderebbe nessuno. Io sono venuto qui a farmi tirar su di morale da voi, perche' non abbiamo particolari motivi per essere sereni e tranquilli, ani abbiamo molti molto motivi per essere delusi, disgustati, ma anche furiosi ed esasperati per quello che e' successo in questi primi 100 giorni di governo e segnatamente per quello che e' successo ieri: un ministro della prima amministrazione Obama ha fatto una dichiarazione che lasciava pochi dubbi su quello che affermava, raccontando come nel G20 di Cannes per due volte Merkel e Sarkozy convocarono riunione per far si' che il nostro paese fosse colonizzato dal Fondo monetario internazionale con la sospensione del potere del governo lasciato alla Troika, esattamente quello che era successo alla Grecia". Lo ha detto Silvio Berlusconi parlando a una iniziativa elettorale a Roma. "Ha detto - ha aggiunto l'ex premier - chiaro che aveva subito varie pressioni da funzionari europei affinche' si desse spinta a governo in carica e dare immediatamente vota ad altro governo di tecnici presieduto da Monti. Io credevo che una notizia del genere avrebbe dovuto per lo meno stare in prima pagina nei quotidiani italiani... Che cosa ci dobbiamo aspettare da questo paese ancora, abbiamo dovuto sopportare quattro colpi di Stato". "Abbiamo subito 4 colpi di Stato", ha ribadito Berlusconi. L'ex premier torna ad elencare le varie tappe della "conquista del potere" da parte della sinistra, da Gramsci e Togliatti ad oggi, attraverso l'impossessamento delle "casematte", ovvero "la cultura, la televisione di Stato, le univerista', le case editrici e cosi' a poco a poco nella magistratura si fece avanti la corrente di Magistratura democratica che si allontano' nel '68 dall'ortodossia del Partito comunista sposando le tesi estreme delle Brigate rosse. Questi membri di Md lavorarono molto intensamente per conquistare il potere nella magistratura, nell'89 fecero un colpo magistrale facendosi regalare un loro corpo di polizia, la polizia giudiziaria che opera nella massima segretezza, senza che nemmeno i servizi segreti sappiano cosa fanno". .
- Roma, 13 mag. - "Non c'e' nulla di irregolare in quegli appalti, cosi' come non c'era nulla di irregolare per quanto riguarda Infrastrutture lombarde. E' tutto una montatura, cosi' come il caso Scajola". Roberto Formigoni (Ncd) ha una teoria che, a suo dire, e' condivisa in altri partiti. I magistrati - osserva - stanno spingendo per far sfondare Grillo anche al nord.... L'ex comico con i suoi non vuol sentir parlare di sondaggi, ma i pentastellati sono convinti del trend positivo. Un membro del governo sottolinea come settori dello Stato - tra questi la polizia e i magistrati - si stiano 'spostando' verso i cinque stelle. Molti parlamentari della maggioranza non nascondono il timore che sull'onda delle inchieste il Movimento 5 stelle possa avere un buon risultato alle Europee. Ed e' proprio per questo motivo che nei giorni scorsi molti renziani hanno invitato il premier a "metterci la faccia" non solo per 'neutralizzare' gli effetti della vicenda Expo, ma anche per far si' che il 25 maggio "non vinca l'antipolitica". "Renzi - spiega un deputato vicino al presidente del Consiglio - si e' reso conto che queste elezioni in ogni caso rappresenteranno un sondaggio su di lui e sull'esecutivo, non solo sull'Europa". Del resto il Capo dell'esecutivo - oggi a Napoli, Reggio Calabria e a Palermo, nei prossimi gioni in altre regioni italiane - non intende ridimensionare la valenza del voto. "Il passaggio elettorale delle Europee e' un vero e proprio spartiacque della politica in Italia", afferma. "Iniziano - insiste - dieci giorni chiave. noi salveremo questo Paese da chi lo vuole distruggere, non risponderemo agli insulti". "Noi - ripete - siamo quelli che dopo tanti anni restituiscono speranza e la possibilita' di credere che il tempo dell'Italia non e' il passato. Questo e' un referendum tra chi non ci crede in piu' e chi crea posti di lavoro, tra l'Italia che dice che va tutto male e quella che col cuore gonfio di difficolta' si e' rimessa in marcia". Per concentrarsi sulle Europee ed evitare divisioni e tensioni, ma anche 'sgambetti' possibili in Aula, e' stato deciso di rinviare il voto sull'arresto di Fracantonio Genovese. Nei giorni scorsi il presidente del Consiglio non aveva nascosto la sua rabbia perche' nell'inchiesta Expo siano finiti personaggi legati anche alla Prima repubblica. Gli scandali di questi giorni fanno discutere anche chi non siede piu' sui banchi parlamentari. Rosa Russo Iervolino, ministro dell'Interno dal '98 al 2001 non riesce a comprendere l'operato di Claudio Scajola: "Una persona che ha avuto il ruolo di tenere l'ordine del Paese non si capiscce come non abbia potuto pensare al suo ordine. E' quasi un atteggiamento bambinesco il suo, il problema e' che c'e' un danno di immagine per l'Italia. Forse - aggiunge - ai miei tempi le istituzioni erano piu' forti...". Roberto Castelli, invece, da viceministro del ministero delle Infrastrutture ha avuto la delega sui lavori dell'Expo: "Ci sono - nota - i soliti filibustieri che vogliono conquistarsi la fetta di torta. Ma bisogna vedere il bicchiere mezzo pieno, ci sono dei controlli antimafia asfissianti, anche se qualcosa di losco c'e'. A me - ricorda l'esponente del Carroccio - capito' un episodio analogo. Dopo aver chiuso un contratto sui lavori, un imprenditore mi disse: 'non ci fai vincere gli appalti pero''. Io subito feci saltare il tutto". .
- Roma, 14 mag. - Niente cospirazioni, nessun coinvolgimento del Quirinale, men che meno partecipazione a sedute complottarde in stanze buie e fumose. Certe voci, che forse circolavano in Europa, non giunsero nemmeno all'orecchio del Presidente della Repubblica. Finisce il pomeriggio e il Colle, stanco degli attacchi che Silvio Berlusconi lancia, anche per interposta persona, chiedendo commissioni d'inchiesta e altro, affida ad un comunicato una puntuta precisazione. Il cu stile, elaborato al limite dell'eccesso, fa da contrasto con le bordate cariche di linguaggio televisivo che partono da Forza Italia. Forza Italia, ma non solo, se e' vero che persino Angelino Alfano, che con Berlusconi ha litigato ma solo mesi dopo quel novembre 2011 in cui l'allora Cavaliere dovette mollare l'arcione, oggi si dice disponibile proprio all'idea di un comitato inquirente. Poco servono le precisazioni da parte americana, con il segretario di Stato Kerry che dice di "non saper nulla" delle tesi di Timothy Geithner, segretario al tesoro fino a pochi anni fa. Vale a dire: un movimento, una comunanza di interessi a livello europeo o transatlantico per allontanare proprio Berlusconi da Palazzo Chigi, e cosi' salvare l'euro e l'Europa. "Le massime cariche istituzionali ieri hanno taciuto su tutta questa storia, ed e' gravissimo", attacca il leader di Forza Italia, fin dalla mattina. I suoi (Brunetta, Matteoli) ripetono il mantra per tutto il giorno, scrivendo addirittura al Quirinale e chiedendo che il Parlamento intervenga con una indagine indipendente. Il Colle tace, e rimugina. Alla fine produce un testo articolato, il cui senso e' riassumibile cosi': nessuna pressione, Berlusconi se ne ando' liberamente. Anzi, "liberamente e responsabilmente", con il secondo avverbio a sottolineare che una persona con un minimo di senso delle cose non avrebbe potuto fare altrimenti, visto il disastro. Sull'accaduto, precisa e puntualizza Napolitano, abbiamo gia' dato la nostra versione in almeno due occasioni, quindi e' inutile ripetersi e chi vuole vada a vedersi gli archivi. Inoltre "Null'altro di pressioni e coartazioni subite dal Presidente del Consiglio nei momenti e nei luoghi di recente evocati fu mai portato a conoscenza del Capo dello Stato". Frase che indica che il Colle e' stato, casomai, tenuto fuori da tutto. E del resto, quando mai avrebbe potuto complottare, se lo stesso Geithner parla di riunioni e vertici europei cui il Presidente della Repubblica non puo' nemmeno partecipare? "Abbiamo molti molto motivi per essere delusi, disgustati, ma anche furiosi ed esasperati", replica a stretto giro di posta Berlusconi. Che pero' si concentra molto, nei suoi attacchi, sul Matteo Renzi e la "delusione" per l'operato del suo governo. La campagna elettorale sta entrando nella sua fase decisiva. .
- Roma, 14 mag. - L'Aula del Senato ha approvato il dl con misure per l'emergenza abitativa, il mercato delle costruzioni e per Expo 2015. Sono stati 133 i si' e 99 i voti contrari. Il provvedimento passa all'esame della Camera.
- Roma, 14 mag. - "Le dimissioni liberamente e responsabilmente rassegnate il 12 novembre 2011 dal Presidente Berlusconi, e gia' preannunciate l'8 novembre, non vennero motivate se non in riferimento, in entrambe le circostanze, a eventi politico-parlamentari italiani". Lo si legge in un comunicato del Quirinale in merito agli episodi rivelati dall'ex Segretario di Stato al Tesoro degli Stati Uniti circa un presunto complotto ai danni di Silvio Berlusconi. "Sulle vicende che condussero alle dimissioni dell'on. Berlusconi nel novembre del 2011, e dunque alla crisi del governo da lui presieduto e alla nascita del governo Monti, il Presidente della Repubblica - dopo averne gia' dato conto via via nel corso degli sviluppi della crisi - forni' un'ampia ed esaustiva ricostruzione e valutazione nel discorso tenuto il 20 dicembre 2011 in occasione della Cerimonia di scambio degli auguri con i rappresentanti delle istituzioni e delle forze politiche in Quirinale", precisa il comunicato, "In quel discorso, cosi' come nel messaggio televisivo del 31 dicembre, possono ritrovarsi tutte le motivazioni relative a fatti politici interni e a problemi di fondo del paese come quelli della crisi finanziaria ed economica che l'Italia stava attraversando nel contesto europeo. "Gli episodi 'rivelati' dall'ex Segretario di Stato al Tesoro degli Stati Uniti e da altri sono relativi a riunioni, tenutesi nell'autunno del 2011, di consessi europei e internazionali cui il Presidente della Repubblica italiana - al pari degli altri Capi di Stato non dotati di poteri esecutivi - non aveva titolo a partecipare e non partecipo': e dunque nulla puo' dire al riguardo", aggiunge, "Tuttavia, a proposito di quanto, per qualche aspetto, era trapelato pubblicamente, il Presidente della Repubblica stigmatizzo', il 25 ottobre 2011, "le inopportune e sgradevoli espressioni pubbliche (a margine di incontri istituzionali tra capi di governo) di scarsa fiducia negli impegni assunti dall'Italia". Null'altro di pressioni e coartazioni subite dal Presidente del Consiglio nei momenti e nei luoghi di recente evocati fu mai portato a conoscenza del Capo dello Stato. Le dimissioni liberamente e responsabilmente rassegnate il 12 novembre 2011 dal Presidente Berlusconi, e gia' preannunciate l'8 novembre, non vennero motivate se non in riferimento, in entrambe le circostanze, a eventi politico-parlamentari italiani". .
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