E' l'idea del Ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio che mira non solo a una stabilizzazione ma anche a un allargamento della platea dei beneficiari dei crediti di imposta, con particolare riferimento all’edilizia pubblica e ai giovani che vanno in affitto per il collegato bonus mobili. L'intero pacchetto casa dovrebbe costare 4500 milioni l'anno (dipende da eventuali estensioni) ma tanto per dire solo l'ecobonus ha consentito di incassare 360 milioni in più.
«Il ministro Delrio mi ha garantito che i bonus legati alla casa saranno riconfermati per il 2016, anzi l'idea è di stabilizzarli almeno per i prossimi tre anni e, nel caso dell'ecobonus, si lavora per estenderlo anche ai settori oggi esclusi dalla detrazione», così spiega lo stato dell'arte Ermete Realacci, pd, presidente della commissione Lavori pubblici e Ambiente della Camera. A quali settori si guarda per estendere l'ecobonus, cioè la detrazione Irpef del 65%? «Pensiamo all'edilizia pubblica, ai capannoni delle imprese, alle zone sismiche oggi escluse come la zona 3, che comprende anche l'Emilia», è la risposta di Realacci. GamsinPer quanto riguarda l'efficientamento energetico Delrio pensa a una graduazione del beneficio fiscale sulla base del risultato ottenuto dagli interventi. L’idea è di garantire l’attuale 65% di sconto soltanto a quegli interventi che effettivamente comportano un miglioramento di classe energetica dell’edificio complessivo o comunque il raggiungimento di un certo standard energetico, che sarebbe certificato dal progetto o da una perizia di un professionista abilitato. Per interventi più semplici, non raccordati a un progetto complessivo di efficientamento, per esempio la mera sostituzione di infissi, la percentuale di sconto si abbasserebbe.
Verso la riconferma anche il bonus del 50% fino a un massimo di spesa di 96 mila euro sulle ristrutturazioni edilizie, che altrimenti calerebbe al 36% su una spesa massima di 48 mila euro dal primo gennaio 2016. Va rifinanziato anche il bonus mobili (detrazione Irpef del 50% su una spesa massima di 10 mila euro), che è legato ai lavori di ristrutturazione. Lo sconto ha funzionato bene, tanto che in ballo ci sono due opzioni: innalzare il tetto massimo di spesa a 20 mila euro e sganciare lo sconto dai lavori di ristrutturazione nel caso degli inquilini, che oggi hanno diritto al bonus mobili solo se ristrutturano l'appartamento in affitto.