La legge per il Dopo di noi, approvata dalla commissione Affari sociali della Camera, ora in attesa del voto finale dell'aula e di passare poi al Senato, prevede misure di assistenza e tutela della persona con disabilità, successivamente alla morte dei genitori, sulla base di un "progetto individuale" e in sinergia con associazioni del terzo settore, regioni ed enti locali. Tra le questioni fondamentali, il supporto alla domiciliarità in residenze o gruppi di appartamenti. Nello specifico, la legge prevede forme di detrazione fiscale per le polizze assicurative che tutelino le persone disabili e agevolazioni tributarie per la costituzione di "trust" che permettano ai genitori di trasferire beni mobili o immobili a un "trustee", vincolandoli al sostegno della persona disabile. La legge inoltre istituisce, presso il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, un fondo di 190 milioni per il triennio 2016-2018 e stanzia 116 milioni per la copertura delle polizze assicurative e delle agevolazioni per i trust.
"Bene Renzi che ha garantito i soldi necessari per finanziare la legge sul ''Dopo di noi'' nella legge di stabilità", commenta la deputata del Pd, Ileana Argentin, aggiungendo: "Tutti i governi, da Berlusconi in poi, hanno parlato del bisogno drammatico di sostegno ai disabili gravi quando i genitori vengono a mancare o non ce la fanno più, ma non abbiamo mai raggiunto l''obiettivo". "Finalmente, entro la fine dell'anno, taglieremo il traguardo- continua Argentin- sono felice e voglio ringraziare il governo e il premier Renzi per non aver dimenticato i più deboli.
I disabili vivono più a lungo grazie alla ricerca scientifica, ai servizi e all'amore dei genitori che però, da troppo tempo, rivendicano il diritto di morire serenamente sapendo che i loro figli non saranno in balia degli eventi". "Grazie al lavoro della nostra commissione Affari sociali siamo riusciti a redigere un unico testo di legge accolto da tutti i partiti- conclude la deputata- Siamo quindi tutti insieme in modo trasversale a volere il ''dopo di noi'' e voglio ricordare anche gli oltre 87.600 cittadini che hanno firmato la petizione online sul sito change.org".