Fisco, regime forfettario più ampio per dipendenti e pensionati

Bernardo Diaz Martedì, 24 Novembre 2015
Potranno accedere al regime agevolato con tassazione al 15% anche coloro il cui reddito nell'anno precedente è risultato entro i 30mila euro.
Più spazio per il regime forfettario per i lavoratori dipendenti e per i pensionati. Dal 1° gennaio 2016 la legge di stabilità prevede in favore delle piccole partite Iva, oltre alla rivisitazione al rialzo dei valori soglia dei ricavi/ compensi previsti in relazione al tipo di attività esercitata che possono consentire l'accesso al regime sostitutivo dell'irpef, anche l'eliminazione di una delle principali cause di blocco per l'accesso al regime che riguarda i soggetti che nell'anno precedente all'attività autonoma siano titolari di redditi di lavoro dipendente o assimilati. Per costoro, infatti, oggi occorre che vi sia la prevalenza del reddito da partita Iva rispetto alla componente reddituale da lavoro dipendente e che la somma dei diversi redditi non ecceda l'importo complessivo di 20mila euro.

Tali limiti vengono rimossi: la scelta per il regime forfetario sarà sempre possibile (ovviamente riscontrata la presenza delle altre condizioni di accesso previste dalla legge) quando i redditi da lavoro dipendente (o assimilati) sono inferiori a 30mila euro. Se il rapporto di lavoro dipendente sia cessato in corso d'anno l'ammontare del reddito da lavoro dipendente diviene irrilevante. Le verifiche sulle condizioni vanno effettuate sull'anno precedente a quello in cui si intende accedere al regime agevolato.

Per i soggetti che si avvalgono del regime forfetario di cui alla legge 190/2014 viene inoltre prevista la possibilità di scegliere tra regime contributivo ordinario e quello speciale che prevede l'abbattimento al 35% degli oneri contributivi (con ricadute, però, sulla copertura pensionistica). 

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