Lo studio della Cgia di Mestre denuncia che se non si introdurrà la Local Tax il prelievo tributario sulle prime case schizzerà al 6 per mille nel 2016.
Kamsin Nel 2015 Imu e Tasi sono destinate ad aumentare: e se dal 2016 non verra' applicata la local tax, l'aliquota Tasi sulla prima casa rischia di salire al 6 per mille. E' il quadro che emerge dall'analisi dell'Ufficio studi della Cgia di Mestre che ha preso in esame le delibere di approvazione delle aliquote Imu e Tasi per il 2015 dei Comuni capoluogo di provincia pubblicate sino a questo momento nel sito del Dipartimento delle Finanze.
"Il campione analizzato e' ancora molto ristretto - spiega la Cgia - Tuttavia, la tendenza appare abbastanza chiara: i Comuni, anche per l'anno in corso, hanno deciso di aumentare il peso fiscale dell'Imu e della Tasi. Fino ad ora sono poco piu' di una dozzina le amministrazioni comunali capoluogo di provincia che hanno deliberato le aliquote/detrazioni dell'Imu e della Tasi per il 2015. Ebbene, oltre la meta' dei Sindaci che hanno gia' deliberato - come quello di Arezzo, di Bologna, di Livorno, di Modena, di Potenza, di Rimini e di Treviso - ha deciso di aumentare il peso delle tasse sugli immobili. Spesso si tratta di ritocchi che interessano un numero di contribuenti relativamente modesto: tuttavia, il trend e' orientato verso un appesantimento del carico fiscale sugli immobili".
"I primi cittadini di Aosta, di Carbonia, di Pesaro e di Rovigo, invece, hanno confermato la stessa situazione del 2014 - prosegue la Cgia - Gli unici Comuni che, infine, hanno disposto di alleggerire il carico fiscale sui propri concittadini sono stati quelli di Enna e di Mantova". "A fronte di 1,5 miliardi di euro di mancati trasferimenti previsti per quest'anno - dichiara Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia - per assicurare i medesimi livelli dei servizi ai propri concittadini, la maggioranza dei Sindaci sottoposti a questa analisi ha deciso di ritoccare all'insu' le aliquote o di ridurre le detrazioni dell'Imu e/o della Tasi. E a rendere ancor piu' delicata la situazione segnalo che nel 2015 i Comuni non disporranno di 625 milioni di euro. Risorse stanziate a favore delle Amministrazioni comunali solo per il 2014 che, nelle iniziali intenzioni del legislatore, dovevano servire a ridurre il peso della Tasi sulla prima casa. Tra i tagli e il venir meno di queste preziose risorse, che nel 2014 sono servite ad abbattere il peso della Tasi sulla prima casa, per l'anno in corso mancheranno nelle casse dei Comuni oltre 2,1 miliardi di euro che, in parte, saranno coperti dai cittadini attraverso un inasprimento della tassazione sugli immobili".
"Ricordo - conclude Bortolussi - che con la Legge di Stabilita' 2015 e' stata scongiurata la possibilita', solo per l'anno in corso, di consentire ai Sindaci di aumentare l' aliquota della Tasi sulla prima casa fino al 6 per mille. Un pericolo, pero', che rischiamo di subire l'anno prossimo. Infatti, se dal 2016 non verra' applicata la local tax, la situazione si ripresentera' nuovamente".
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