In settimana attesa la decisione dell'esecutivo sui versamenti delle ex-aree montane. Possibile anche una modifica delle regole. La misura sarà contenuta in decreto legge.
Kamsin I proprietari dei terreni montani sapranno entro la fine di questa settimana se lo slittamento della rata di dicembre, finora solo annunciato, arriverà a fine gennaio o a fine giugno. Il Governo interverrà con un decreto legge per ufficializzare la proroga dato che un emendamento ad hoc nella legge di stabilità non riuscirebbe a diventare legge entro il 16 dicembre 2014, data prevista per il pagamento del tributo.
La vicenda è nota. Sino a ieri i proprietari di terreni agricoli collocati in Comuni "montani" o "parzialmente montani" erano considerati esenti dall'Imu e dall'Ici. Ma con il decreto interministeriale Economia-Interno-Politiche Agricole pubblicato in Gazzetta Ufficiale sabato scorso (adottato in applicazione dell'articolo 22 del Dl 66/2014) l'esenzione totale viene garantita solo ai fondi situati nei Comuni con altezza superiore a 600 metri sul livello del mare (l’altezza è quella del Comune, non del singolo terreno). Tra quota 281 e quota 600 l'esenzione spetta solo gli agricoltori professionali, mentre per i terreni al piano l’imposta è dovuta da tutti.
L'obiettivo del Governo era quello di ricavare 350 milioni che sono già stati inseriti a copertura proprio del provvedimento che ha istituito il bonus 80 euro; ma la revisione delle regole cancella, in pratica, l'esenzione totale oggi in vigore in quasi 2 mila Comuni e cambia la geografia degli obblighi tributari in almeno altri 2 mila Municipi.
Contro la nuova normativa sono scesi in campo sia le categorie interessate sia i Comuni. Trovando sponda in Parlamento: anche un folto gruppo di parlamentari del Pd ha chiesto al governo di cambiare strada. Per questa ragione, il Governo nei giorni scorsi ha promesso la proroga dei versamenti (e una possibile modifica dei criteri) su cui sta lavorando. Il nodo, come al solito, è quello delle risorse. Renzi dovrà infatti trovare 350 milioni di euro di entrate già messe a bilancio dello Stato, denari che dovranno essere recuperati da altri capitoli di spesa.
Zedde