Il disegno di legge di stabilità prevede un credito d'imposta fino ad un importo massimo annuo di 5 milioni sugli investimenti in ricerca e sviluppo. Arriva anche il cd. "Patent Box".
Kamsin Il disegno di legge di stabilità prova ad invertire la rotta sugli incentivi fiscali alla ricerca. Il Governo ha previsto un sistema di bonus aggiuntivi per gli investimenti su personale ed attrezzature di laboratorio abbinate ad un intervento di defiscalizzazione per i redditi derivanti dall'uso di Brevetti e Marchi.
L'esecutivo ha sostanzialmente previsto un credito d'imposta che sarà applicato dal 2015 al 2019 per tutte le categorie di imprese che effettueranno investimenti in attività di ricerca e sviluppo, anche in termini di personale. Il bonus riguarderà il 25 per cento delle spese sostenute in eccedenza rispetto alla media degli stessi investimenti realizzati nei tre esercizi anteriori al 2015.
Il bonus potrà essere erogato sino ad un importo massimo annuale di 5 milioni di euro per ciascun beneficiario, sempre che siano sostenute speseper ricerche di sviluppo pari ad almeno 30mila euro in ciascuno dei periodi di imposta di riferimento. L'asticella del bonus sale al 50 per cento per le spese relative al personale altamente qualificato in possesso di un titolo di Dottore di Ricerca, o iscritto ad un ciclo di dottorato in un ateneo italiano o estero, oppure in possesso di laurea magistrale.
Il Patent Box - Nel provvedimento entra anche l'agevolazione su Marchi, brevetti e know-how. Si tratta del cosiddetto patent box che defiscalizza del 50 per cento tutti i redditi che provengono dall'utilizzo di alcune tipologie di beni immateriali, analogamente a quanto accade in altri paesi europei ed in coerenza con gli standard internazionali. L'obiettivo della misura è quello di rendere l'Italia maggiormente attraente nei confronti delle multinazionali estere.
La novella dovrebbe consentire a qualsiasi impresa, a prescindere dalla sua forma giuridica o dal regime contabile, la facoltà di scegliere per 5 anni il regime fiscale agevolato in esito ad un apposito accordo di ruling internazionale tra l'azienda interessata e l'amministrazione fiscale in modo da garantire trasparenza ed evitare contenziosi legali.
Con l'accordo il beneficiario potrà ottenere la defiscalizzazione dei redditi che derivano dall'uso di brevetti industriali, marchi d'impresa che equivalgono a brevetti, processi, formule ed informazioni acquisite in campo industriale, scientifico e commerciale giuridicamente tutelabili. Vengono esclusi dell'agevolazione i marchi esclusivamente commerciali. La defiscalizzazione può riguardare inoltre anche i redditi derivanti dalla concessione in uso a terzi dei beni immateriali, anche nell'ipotesi di utilizzo diretto di Brevetti e Marchi.
Le misure, anche se non si tratta di grosse cifre, hanno trovato il plauso del presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, che ha ricordato ieri come sia indispensabile sostenere la ricerca e l'innovazione per rendere maggiormente competitivo in paese.
Zedde