Spesso però, il lavoratore fa trascorrere inutilmente il semestre senza esprimere l'opzione. Ebbene in tal caso scatta il meccanismo del silenzio-assenso ed il datore dovrà dirottare il TFR in un fondo pensione integrativo. La destinazione del fondo integrativo dipende dalle dimensioni dell'azienda. In quanto se questa opera in un settore nel quale sono stati stipulati contratti collettivi di lavoro a carattere nazionale il trattamento viene trasferito nel fondo creato nell'ambito di tali contratti. Se il settore di lavoro in cui opera l'azienda non ha contratti collettivi e non è possibile ricorrere a tipologie di attività affini il Tfr viene trasferito all'Inps, che ha costituito appositamente un fondo cosiddetto residuale. Gamsin
Se il lavoratore nel corso del tempo cambia azienda e inizia un nuovo lavoro si ripropongono più o meno le stesse situazioni. L'esito dipende in gran parte dalla scelta iniziale del lavoratore. Se aveva optato di tenerlo in azienda, il nuovo datore di lavoro è autorizzato anch'egli a tenerlo in azienda. Salvo che il lavoratore cambiando idea oltre che lavoro decida di trasferirlo in un fondo pensione. Se aveva scelto di versare il tfr in un fondo pensione, può mantenere l'iscrizione nel vecchio fondo, oppure, nel caso che ciò non sia possibile, può optare per un nuovo fondo pensionistico inerente al nuovo settore di attività. E la posizione maturata può essere mantenuta nel vecchio fondo, oppure chiesta a rimborso, o infine trasferita nel nuovo fondo.