Grillo invoca i 'tribunali popolo'. Renzi, no ai vaffa

Mercoledì, 21 Maggio 2014
- Roma, 21 mag. - Ogni giorno che avvicina all'appuntamento con le urne ha la sua dose di polemiche. Oggi Beppe Grillo sfodera il tribunale popolare, ancorche' via web, che dopo le Europee mettera' sul banco degli imputati allestito dal blog M5S i rappresentanti di media, impresa e politica. Matteo Renzi liquida le uscite del guru 5 Stelle ricordando che domenica "l'Italia merita piu' di un 'vaffa'". "E' importante che i cittadini vadano a votare perche' se non votiamo l'Europa non si occupa di noi e invece dobbiamo mandare in Europa gente in gamba che ci aiuti a a cambiarla", dice allora il presidente del Consiglio. "Io mi arrabbio quando vedo certe cose ma poi mi rimbocco le maniche e cerco di cambiarle", perche', ricorda, "se ci si limita a offese e insulti, non si cambia nulla". Non si nasconde, il presidente del Consiglio, che "c'e' tanta gente che e' arrabbiata, e ha ragione, perche' se ci sono politici che da 20 anni mangiano e basta e manager pubblici con stipendi altissimi la rabbia e' compensibile. Ma io quando mi arrabbio non batto i pugni sul tavolo: cerco di cambiare le cose". Anche oggi, il leader Pd sottolinea che "da lunedi' il Parlamento italiano non cambia, cambia quello europeo" e aggiunge che "se il Pd arrivasse primo alle Europee, e io ci credo, vorrebbe dire che sarebbe piu' forte in Europa. Se arrivassimo primi non cambierebbe niente, neanche in positivo, perche' la legittimazione popolare di cui tutti parlano non arriva dalle elezioni europee ma da quelle politiche. Esistono - puntualizza - due tipi di legittimazioni: il premier, secondo Costituzione, viene fiduciato dal Parlamento e chiunque sia non avra' mai il lasciapassare elettorale finche' non si va a elezioni politiche". Quanto a Grillo, evoca senz'altro scenari foschi il concetto di tribunale del popolo agitato oggi, condito da vere e proprie liste di proscrizione (il leader M5S non le chiama cosi' ma questo sono) visto che "ci saranno - chiarisce - le liste, le prove e i testimoni di accusa come in un processo". E contro Grillo rilancia Silvio Berlusconi: "Io non ho mai insultato nessuno, ne' nella vita privata ne', soprattutto, in quella pubblica. Ho solo ricordato un dato di fatto. Grillo ha avuto un comportamento indecente nei miei confronti e, visto che lui moraleggiava, verso di me ho ricordato che e' condannato per aver ucciso, con colpa grave, tre persone nell'88, per non aver rispettato le regole e essersi inoltrato con la sua auto su una strada con lastroni di ghiaccio che costeggiava un burrone". Uno spiraglio futuro torna invece ad aprirsi dal leader FI nei confronti l'inquilino di palazzo Chigi, proprio con lo spettro M5S sullo sfondo. E' un periodo ipotetico che, nella sintassi della politica, e' piu' vicino all'espediente polemico che alla realta', ma intanto Silvio Berlusconi risponde anche oggi, a chi lo 'avverte' di non calcare troppo la mano su Renzi visto che potrebbe finire per governarci insieme, dicendo che "se adottasse il nostro programma sarebbe possibile" e, soprattutto dice che "di fronte al pericolo di un regime autoritario qualunque soluzione possibile alternativa deve essere seguita". .

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